L'intervista

martedì 16 Gennaio, 2024

«Sesso? Oggi c’è meno trasgressione. Sex toys e lubrificanti i più venduti. Il cliente più anziano? Ha 92 anni»

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Sonia Koschig gestisce da 25 anni il sexi shop «Delta di Venere» ad Arco: «I giocattoli sono un complemento. Le ragazze più attive, i ragazzi in difficoltà: a 20 anni chiedono gli integratori»

Il traguardo di Bottega Storica è ancora lontano ma, nel suo piccolo, il Delta di Venere compie 25 anni di attività al piano -1 del centro commerciale Greencenter di via Santa Caterina. Il negozio è l’unico cosiddetto «sexy shop» dell’Alto Garda, anche se questa etichetta sta stretta alla titolare Sonia Koschig, che punta a trasferirsi in un’altra sede in superficie e a trasformare Il Delta in un luogo di «risveglio sensoriale», un piccolo impero di tutti i sensi, con la persona e i suoi bisogni al centro, dove ci si può sentire sicuri e liberi nella ricerca del proprio benessere sul piano sessuale ma non solo.

«Il nostro scopo è aiutare il cliente a trovare l’articolo perfetto per la sua richiesta – dice Sonia – Non sono qui per giudicare, ma tante persone fanno ancora fatica. Si pensa ad un giudizio, ma qui non importa cosa si fa nella propria sessualità, importa trovare qualcosa che possa soddisfare un bisogno. Io vorrei provare a togliere questa paura, anche attraverso un futuro cambio di look e dicitura del negozio, trasferendoci, speriamo, in un nuovo spazio in superficie, luminoso e accogliente, che stiamo ancora cercando».

Koschig, il suo è un osservatorio privilegiato sugli usi e costumi più privati del territorio. Com’è cambiata la società in 25 anni?
«A dire la verità quando io e mio marito Roberto Banal abbiamo aperto, 25 anni fa, si era forse più liberi. Si viveva la sessualità in modo diverso: negli anni 90 era una trasgressione, una mentalità, una libertà che si affermava. Ora noto che le nuove generazioni hanno bisogni che nascono da mancanze».

Risposta inaspettata. Quindi era meglio allora?
«Il fatto dello sdoganamento del porno, libero su internet, ha portato le persone a non aver più così voglia di trasgredire. Le vecchie leve continuano ad avere interesse. Io ho clienti storici meravigliosi, che vengono qui da 25 anni, ed è bellissimo vedere coppie che sono cresciute negli anni sotto i nostri occhi».

Come fu, all’inizio?
«All’inizio siamo finiti sul giornale almeno dieci volte – articoli che ancora conservo- e poi la gente ha iniziato ad arrivare. Da me vengono locali, ma anche persone da tutta la provincia. Di tutte le età. Anche stranieri, magari durante le fiere come quella in corso ora. Con il turismo aumenta l’affluenza».

Quindi c’è una stagionalità anche in questo settore.
«Sì, all’inizio la gente veniva per le videocassette, l’articolo che andava in assoluto per la maggiore. Il vecchio Vhs. I turisti in particolare arrivavano e facevano incetta perché da loro costava di più: compravano bauli di cassette. Poi alcuni clienti tra questi sono diventati fissi».

E oggi che tipo di clientela avete?
«Abbiamo sempre puntato su una clientela femminile. Volevamo soddisfare desideri delle donne – puntando tanto su lingerie e abiti – e anche oggi abbiamo una maggioranza di clientela femminile. Forse dipende anche dal fatto che questo negozio è luminoso ma discreto. E poi coppie di ogni orientamento sessuale, anche turisti, e uomini single, che spesso però arrivano per prendere qualcosa alla loro fidanzata o moglie. Ho un cliente che da vent’anni viene a prendere i regali per la moglie, in un certo periodo dell’anno. Una cosa splendida».

Sono tante le coppie?
«Sì. In coppia i giocattoli non sostituiscono ma sono un complemento. Ogni coppia ha le proprie esigenze e curiosità. Poi ci sono anche uomini che vengono a comprarsi un masturbatore perché in quel momento la compagna ha dei problemi di salute e preferiscono questo all’andare a cercare fuori dalla coppia altre persone, il che è ammirevole».

L’articolo più venduto?
«Prima erano le Vhs, poi i Dvd e oggi sicuramente vendo meglio di tutto i giocattoli. E anche i lubrificanti, che qui sono più specifici che nella grande distribuzione. In questo campo c’è una ricerca incredibile. Anche un affarino grande come un Oral-B ha 25 vibrazioni. E oggi non ci sono più le pile stilo: c’è una maggiore attenzione ecologica, dalle batterie al packaging. C’è un brand che pianta un albero ogni giocattolo venduto».

I più costosi?
«Tempo fa Lora DiCarlo, ingegnera meccanica americana, aveva commercializzato stimolatori per ogni esigenza, e costavano circa 250 euro. In generale con 50-70 euro ci si porta a casa un bel giocattolo».

Non solo per clientela femminile e coppie.
«No, ci sono anche prodotti per l’uomo, che a sua volta scopre le sue esigenze: ad esempio, anche gli uomini hanno un punto G, il punto prostatico, e dovrebbero eiaculare almeno 21 giorni al mese per tenere sana la prostata e che meglio se accade con una stimolazione prostatica».

Alla fine, si parla di salute e benessere.
«Sì, ci sono anche aiuti specifici per donne che hanno sofferto problemi di salute gravi, reduci da cure chemioterapiche, ad esempio. E kit per allenare il pavimento pelvico. Tante donne sottovalutano questi aspetti del proprio corpo. Ecco perché facevo incontri serali in cui si parlava di sessualità, interrotti col covid, che vorrei in futuro riprendere».

Forse oggi ci sono più stimoli ma sempre poca conoscenza.
«E infatti proprio durante questi incontri ho notato che ci sono molte problematiche. Tante donne non conoscono il loro corpo. Iniziavo gli incontri con la domanda: voi vi masturbate? E la reazione era spesso di diffidenza. Ma è un retaggio del passato. Nella sessualità non bisogna accontentarsi, ma cercare di capire i propri bisogni. Tante donne si accontentano. La gioventù ora non si accontenta più, per fortuna. A vent’anni le ragazze hanno già tre quattro toys».

Le giovani generazioni si risvegliano?
«Le ragazze sicuramente, molto più dei maschi. Parlo da questo osservatorio: i trenta-quarantenni sono un po’ più seduti. E anche i maschi ventenni che, da quanto so, fanno più fatica. Mi chiedono già gli integratori, ma forse perché hanno paura, sono insicuri: il cinema porno ha rovinato un po’ le teste, mettendo troppa ansia da prestazione. Dai 45-50 anni in su non mi chiedono queste cose, sono molto più attivi. Lo stesso anche per le coppie over70: sono molto affiatate, hanno una vita sessuale diversa nei ritmi ma splendida. Non mi chiede integratori nemmeno il mio cliente più anziano, che ha 92 anni».

Ma i ventenni e i 30-40enni maschi, che dicono?
«Dai riscontri delle mie clienti, è una questione di priorità. A volte – succede anche questo -viene prima la playstation o la partita».

Ma come?
«Forse accade perché si è saturi di immagini, non c’è più voglia di trasgredire. Negli anni 90 dovevi andare a cercare la trasgressione, il giornalino, la videocassetta, o persone che sapessero consigliare. Una volta mi chiedevano indicazioni perfino sulle spiagge nudiste. Oggi tutti hanno tutto a portata di mano ma manca il desiderio».

Quasi pigrizia.
«C’è molta voglia di vedere il sesso in video, ma disinteresse nel praticarlo. Le ragazze sono molto più smart, negli ultimi dieci anni soprattutto, anche se le donne sono sempre state più avanti, con curiosità di sperimentare. Sono loro che decidono, ed è bellissimo».