La decisione

sabato 20 Dicembre, 2025

Segonzano, cittadini in protesta: parte la raccolta firme contro l’antenna di 28 metri a ridosso delle piramidi

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Al via oggi l’iniziativa popolare per fermare l’opera

Dopo lo «choc», la reazione. Un gruppo di cittadine e cittadini si Segonzano ha deciso di agire per provare a fermare il progetto che porterà un’antenna di 28 metri a ridosso del simbolo del paese e della valle: le piramidi. Impresa tutt’altro che facile, che dovrà fare i conti non solo con la burocrazia provinciale che ha partorito questo obbrobrio, ma anche con la velocità con cui le società che hanno ottenuto l’autorizzazione, InWit e FiberCop, stanno procedendo: «È già stata fatta la gettata di cemento su cui poseranno la struttura», osserva Sara Paolazzi, residente a Segonzano, una delle cittadine che si è fatta promotrice di una raccolta firme.
L’appuntamento, per chi vorrà dire «no» all’antenna, è questa mattina all’ingresso della Famiglia Cooperativa di Segonzano e domani a conclusione della messa.
«Di questo progetto siamo venuti a conoscenza dall’articolo de “il T”, non ne sapevamo nulla, siamo rimasti tutti spiazzati. Non siamo ideologicamente contrari all’antenna e al progresso – chiarisce Sara Paolazzi – ma la collocazione è davvero infelice, a maggior ragione di fronte a un parere negativo della nostra sindaca e della stessa Tutela paesaggistica della Provincia, la cui opinione evidentemente vale meno di quella del Servizio foreste e di quello geologico». «Potevano fare valutazioni diverse: quell’antenna – prosegue Paolazzi – diventerà biglietto da visita per tutti gli escursionisti che passeranno dalle piramidi. Queste, con i muri a secco, rappresentano l’identità di Segonzano e dell’intera valle di Cembra».
L’obiettivo dichiarato della raccolta firme è sensibilizzare, non solo la popolazione, ma soprattutto gli inquilini di Piazza Dante: «Speriamo che il presidente Maurizio Fugatti sia ricettivo e intervenga per trovare soluzioni alternative».
La vicenda dell’antenna ha riscosso l’attenzione bipartisan della politica. Nei giorni scorso la consigliera provinciale del Pd Lucia Maestri ha presentato un’interrogazione, ma anche la consigliera di maggioranza Maria Bosin (Patt) in aula ha espresso parole di sconcerto per la collocazione dell’opera. Basterà tutto questo a fermarla? Se si guarda al precedente di Ponte Arche, la risposta è negativa.G.F.P.