La sentenza
venerdì 7 Novembre, 2025
Scontro sulla ciclabile della Valsugana: ciclista trentino risarcito con 38mila euro, colpa divisa tra lui, scuola e studente veneto
di Ubaldo Cordellini
L’incidente risale al 2019: un ciclista trentino è caduto dopo l’impatto con uno studente in gita scolastica. Il Tribunale di Trento ha riconosciuto un concorso di colpa tra l’uomo, la scuola di Feltre, il Ministero dell’Istruzione e il ragazzo. Alla vittima 38mila euro di risarcimento per le fratture e i danni permanenti
Stava percorrendo la pista ciclabile della Valsugana in sella alla sua bici da corsa quando si è trovato di fronte una scolaresca proveniente dal Veneto ed è finito contro uno studente che aveva invaso parzialmente la sua corsia. Così un ciclista trentino è caduto pesantemente a terra procurandosi la frattura delle ossa nasali di destra e la frattura scomposta del radio del braccio destro. In considerazione anche dei danni permanenti con la modifica della piramide nasale e la ridotta mobilità dell’arto, l’uomo si è rivolto all’avvocata Monica Carlin e ha fatto causa al ministero dell’Istruzione, alla scuola superiore di Feltre frequentata dallo studente, entrambe difese dal procuratore dello Stato dello Stato Gabriele Finelli, al ragazzo, che all’epoca dei fatti aveva 16 anni, e ai suoi genitori genitori e infine alle rispettive assicurazione chiedendo un risarcimento danni di oltre 100 mila euro. I fatti risalgono al 4 giugno 2019. L’uomo asseriva di essersi quasi fermato e di aver urlato per farsi sentire quando ha visto il gruppo formato da una trentina di ragazzi in sella a biciclette prese a noleggio e tre professori, ma di essere finito contro uno dei ragazzi che proprio in quel momento si era spostato verso la sua corsia di marcia per superare un proprio compagno che aveva rallentato. Nel giorni scorsi, la giudice del Tribunale di Trento Giuliana Segna ha riconosciuto un concorso di colpa tra tra lo stesso ciclista, la scuola, il Ministero e il ragazzo. In pratica, la giudice ha assegnato a ciascuna delle parti una quota del 25% di responsabilità. Così all’uomo è stato riconosciuto un risarcimento danni totale di 38mila euro ai quali aggiungere gli interessi e gli oneri. Nel corso del procedimento civile è stato ricostruito quanto accaduto anche facendo ricorso alle testimonianze di studenti e insegnanti accompagnatori. Dall’esame delle varie dichiarazioni è emerso che il ciclista stava procedendo a testa bassa e aveva delle cuffiette alle orecchie, quindi non avrebbe visto in tempo né, tanto meno, avrebbe avvertito il gruppo del suo arrivo. Per questo gli è stato attribuito un concorso di colpa del 25%. Per quanto riguarda la scuola, quale ente organizzatore della gita, il giudice ha osservato, sempre in base alle testimonianze raccolte che i tre insegnanti accompagnatori non erano disposti come avrebbero dovuto, uno in testa al gruppo, uno a metà e uno coda a causa del frazionamento degli studenti dovuto al fatto che alcuni di loro avevano accelerato ed erano scattati in avanti. Gli insegnanti, nelle loro testimonianze, hanno comunque spiegato che uno di loro, quello davanti, aveva gridato di stare attenti avvertendo gli studenti dell’arrivo di un ciclista, ma la giudice Segna ha ritenuto che questa precauzione non fosse stata sufficiente anche in forza del fatto che poi il rovinoso scontro si è verificato ugualmente. Infatti, secondo quanto ricostruito dall’istruttoria della giudice Segna, uno degli studenti, l’allora sedicenne veneto chiamato in causa, non ha sentito l’avvertimento ed ha superato il compagno davanti a lui che invece si era fermato attendendo il passaggio del ciclista sulla bici da corsa. Proprio durante questa manovra, il ragazzo è finito al centro della pista ciclabile invadendo la corsia opposta. Così si è verificato lo scontro. Il ciclista trentino è finito rovinosamente a terra ed è stato subito soccorso dall’insegnante più vicino che gli ha slacciato il caschetto e proprio in questa fase ha notato le cuffiette alle sue orecchie. Nella sentenza la giudice ha riconosciuto un risarcimento di 22mila euro per i danni fisici, 9.500 euro per i danni patrimoniali costituiti dalla riduzione del reddito e dai danni alla bicicletta da corsa e, infine, circa 8.500 euro per le spese. Soddisfatta l’avvocata Carlin che difendeva il ciclista.
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