Sport e infrastrutture

martedì 23 Settembre, 2025

San Vincenzo, ipotesi cittadella del ciclismo. E si allontana l’idea del nuovo stadio

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Entro giovedì si saprà se la città ospiterà i mondiali delle due ruote. Ianeselli: «In ogni caso il Comune avrà voce in capitolo sul futuro dell'area»

Un’assegnazione che ha il potenziale di trasformare Trento e il Trentino. Domani o al massimo giovedì si saprà se sarà il Trentino a ospitare l’edizione 2031 dei mondiali di ciclismo, una rassegna che sarà davvero speciale perché terrà insieme strada, mountain bike, ciclocross, bmx e tante altre discipline delle due ruote, per un totale di 19. Se il Trentino si aggiudicherà la manifestazione non solo si regalerà un evento memorabile, ma capace anche di portare con sé investimenti e opportunità infrastrutturali in grado di ridisegnare molteplici contesti urbani.

Per il progetto sono già stati messi a bilancio 60 milioni di euro, 25 stanziati dalla Provincia e 35 dal governo. Risorse che servirebbero per potenziare o creare da zero le infrastrutture necessarie per le gare, ma che poi resterebbero a disposizione della cittadinanza. E se poco si sa del dossier blindatissimo presentato dalla Provincia all’Uci (Unione ciclista internazionale), è facile immaginare, per competenze e esperienze acquisite, il downhill e il cross country in val di Sole, l’enduro e il gravel in val di Fassa e poi altre gare a Trento.

Non solo le gare di strada e di crono, perché bisogna trovare una casa anche alle bmx e alle corse brevi. E qui entra in gioco l’area di San Vincenzo a Trento sud, quella in cui Fugatti aveva già manifestato l’intenzione di far sorgere un ciclodromo, da non confondere con un velodromo. L’indiscrezione che si fa strada in Provincia, però, è che, qualora il Trentino si aggiudicasse i mondiali, a San Vincenzo potrebbe nascere una vera e propria «Cittadella del ciclismo», con tante strutture dedicate a molteplici discipline delle due ruote.

«È una prospettiva che abbiamo sentito anche noi e ci sembra affascinante — osserva il sindaco di Trento, Franco Ianeselli — Di certo per l’area si tratterebbe di un’opportunità importante, capace di realizzare infrastrutture di alto livello, pensate per i migliori atleti del mondo, e che poi rimarrebbero a disposizione della cittadinanza. Dopo aver lavorato al fascicolo di candidatura con Provincia e Trentino Marketing, non ci resta che incrociare le dita e sperare nel buon esito della procedura». Tutto, quindi, dipenderà dalla decisione dell’Uci, attesa mercoledì o al massimo giovedì. Fonti informate dicono che la candidatura di Trento sia molto forte, ma non bisogna sottovalutare, in particolare quella della Svizzera.

 

Qualora arrivasse l’aggiudicazione e fosse confermato il progetto della «Cittadella del ciclismo», però, bisogna capire quale forma prenderà alla fine San Vincenzo. Dando per scontato il perdurare dell’area concerti, la Trentino Music Arena dalle alterne fortune, negli anni sono state avanzate varie proposte sull’area. L’ultima vedeva lì il nuovo stadio del Trento Calcio, ma pare che questa ipotesi in Provincia, mesi fa molto concreta, si sia fatta più remota, proprio con il crescere della suggestione a due ruote. Il piano potrebbe essere quello di tenere l’area concerti, realizzare alcuni campi da calcio, di cui comunque le società calcistiche del capoluogo hanno estremo bisogno, e poi l’area per il ciclismo. «Non so quale sia il progetto complessivo — osserva Ianeselli — Forse l’area è abbastanza grande per farci anche lo stadio. Ricordo comunque che San Vincenzo, per legge, prevede un progetto unitario che coinvolga anche il Comune, quindi credo che andremo a disegnare insieme il futuro dell’area». Intanto non resta che incrociare le dita e sperare che il dossier trentino risulti il più affascinante tra quelli presentati ai vertici dell’Uci. Fugatti è diretto in Ruanda, a Kigali, dov’è in corso l’edizione 2025, con una delegazione trentina. Qualcuno potrebbe pensare che una trasferta del genere sia indice della sicurezza di avere già la vittoria in tasca, ma non è l’unica delegazione in viaggio per Kigali. Sarà una sfida fino all’ultimo metro, come sulle salite più avvincenti del Giro d’Italia, del Tour de France o, meglio ancora, del Tour of the Alps. E, come per i migliori scalatori, la ricompensa più bella è ormai vicina, dopo l’ultimo tornante, con ancora un po’ di sforzo e di fatica.