Lo studio

domenica 14 Settembre, 2025

Rifiuti, per la gestione nell’Alto Garda, ora si pensa a una società in-house

di

Atteso il sì dei comuni al rinnovo triennale dell'appalto, poi un tavolo tecnico valuterà la migliore soluzione dal 2030 in avanti

Un tavolo espressamente tecnico al quale siederà solo una figura politica (il presidente della Comunità di Valle o l’assessore delegato) che avrà il compito di analizzare il complesso sistema dei rifiuti nell’Alto Garda e Ledro definendo, sulla base della tipologia di raccolta, sulla complessità territoriale, sulle esigenze logistiche del sistema, quale sarà la migliore gestione possibile: ossia se l’appalto a una società terza abbia ancora senso (come l’attuale modelle con l’affido all’Rti Sogap Srl e Idealservice Soc. Coop ndr) o se non sia meglio prendere seriamente in considerazione una società in house e, se sì, a quale società affidarla: magari strizzando l’occhio a quella realtà nata il 3 ottobre 2008 e divenuta operativa dal 1° luglio 2009, la Gestel Srl che in quei fatidici anni aveva l’obiettivo ambizioso di realizzare una gestione unitaria per i due Comuni principali (Riva e Arco) della Tariffa Igiene Ambientale (Tia).
La nuova bozza di contratto
Due sono stati gli incontri in conferenza dei sindaci che hanno delineato la struttura di una nuova bozza di contratto per il rinnovo dell’affido. Infatti il 31 dicembre 2025, fra poco meno di 4 mesi, scadrà il quadriennio che ha permesso alla Comunità di Valle Alto Garda e Ledro di attuare una politica unitaria di gestione della differenziata su tutti e sette i propri comuni adottando il porta a porta misto, entrato in vigore a scaglioni a partire dal gennaio del 2023. Il sistema nel corso di questi anni ha messo in luce alcune carenze ed è per questo che si è deciso, nell’opzione di rinnovo triennale, di inserire alcune significative migliorie. «Si tratterrà di limature sulla base delle segnalazioni delle categorie e dei cittadini – spiega il presidente di Comunità di Valle Giuliano Marocchi – penso ad esempio allo spostamento dell’orario mattutino per la raccolta del vetro o altre accortezze sulla frequenza dei ritiri e affini». Piccole migliorie di gestione, ma la vera rivoluzione è la richiesta demandata a tutti i consigli comunali di dare mandato alla Comunità di Valle Alto Garda e Ledro di istituire un tavolo di analisi tecnico rivoluzionario incentrato esclusivamente sullo studio delle valutazioni di tipologie di gestione. «Ho chiesto che entro la fine di settembre e massimo l’inizio di ottobre la bozza deve passare da tutti i consigli comunali – continua Marocchi – Perché non dobbiamo perdere tempo e se ci sarà dato mandato avvieremo immediatamente il tavolo che sarà tecnico senza politici eccezion fatta per una questione di controllo e rapporto con i Comuni per il presidente della Comunità di Valle o l’assessore deputato».
Nel 2030 parte Egato
Si tratta di una vera corsa contro il tempo perché con il rinnovo di contratto triennale all’Rti Sogap Srl e Idealservice Soc. Coop si arriverà con l’attuale sistema in affido al 31 dicembre 2028, prorogabile di sei mesi uteriori. Il che sposta la scadenza definitiva a giugno del 2029. Con il primo di gennaio del 2030 Egato, il consorzio trentino per l’uniformazione della gestione provinciale dei rifiuti (a cui si lega anche l’annosa e complessa questione della chiusura del cerchio dei rifiuti leggasi inceneritore sì/no ndr), entrerà in funzione. Ancora non si sa cosa conterrà lo statuto di Egato, ma L’Alto Garda ha già deciso di giocare in anticipo mettendo sul tavolo uno studio che, se in queste settimane i 7 Comuni accetteranno di realizzare con il rinnovo e l’istituzione del tavolo, sarà pronto entro i primi mesi del 2026.
Il ruolo della politica
«Salvo clamorose sorprese – ammette Marocchi – si andrà al rinnovo per ulteriori 3 anni all’attuale appalto e con l’ok siamo già pronti per istituire il tavolo espressamente tecnico e di grande rilievo.
Vogliamo accelerare e avere dati e analisi già nei primi mesi del 2026 – continua il presidente – Perché con i dati alla mano la politica sarà chiamata, qui sì, a decidere se ha ancora senso l’appalto a una società terza o se sia il caso di valutare una in house. Tutto per farci trovare preparati con l’arrivo di Egato. Si deve ragionare se vogliamo una in house, quale scegliere, si dovrà aprire il capitolo dell’azionariato. Tutte partite che richiedono tempo e non scontate. Mi immagino – ha poi concluso Marocchi – alla salvaguardia delle esperienze professionali di Gestel che immagino possa essere un elemento chiave. Ma sarà la politica a decidere e lo potrà fare con la giuste conoscenze che questo tavolo saprà mettere sul piatto del dibattito politico».