L'INTERVISTA
mercoledì 24 Luglio, 2024
Ribot e la sua Bella Ciao: «Questa canzone mi ha segnato. Con Trump gli Usa a rischio fascismo»
di Gabriele Stanga
Il chitarrista statunitense si dice preoccupato da un ritorno del Tycoon. Sarà in concerto venerdì sera a Trento per la rassegna il Teatro Capovolto

«Fare avanguardia significa non dovere mai chiedere scusa per la propria arte». Come a dire che il vero arista deve essere libero da ogni punto di vista, sia nella forma che nei contenuti. La frase è una citazione del musicista americano Marc Ribot. Un nome forse non noto al grande pubblico ma tra i più apprezzatti dalle riviste di settore e dalla critica internazionale. Alcuni critici lo inseriscono tra i migliori chitarristi di sempre. Ad esempio, lo storico del rock n roll e del jazz Pietro Scaruffi, lo colloca al terzo posto nella sua personale classifica, dietro due mostri sacri come Jimi Hendrix e Robert Quine. Ma la stima arriva soprattutto, dai colleghi musicisti: nel suo curriculum si incontr...
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AbbonatiL'intervista
Mario Amato, il magistrato ucciso dai Nar e il suo legame con Rovereto: «Poteva cambiare la storia della strage di Bologna, ma fu ammazzato»
di Paolo Morando
Mario Di Vito, giornalista del Manifesto, è autore di «Il nero dei giorni». Il volume ripercorre la vita e il contributo del giudice. «I Nar dicevano di non avere a che fare con la fascisteria, ma lui aveva capito che era falso»
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Diodato e la musica che è (anche) impegno: «Davanti alle atrocità e alla disumanità di oggi ritrovarsi è un vero atto di resistenza»
di Ilaria Bionda
Il cantante in arrivo a Trento. «Negli spazi estivi ti ritrovi a suonare con i luoghi, a vibrare con essi e con il pubblico che ascolta. Il mio obiettivo? Provare a vivere un’esperienza comune, emozionalmente intensa»