lunedì 9 Giugno, 2025

Referendum, Grosselli (Cgil): «Ha vinto l’astensione, ma il lavoro resta al centro della nostra battaglia»

di

Il segretario del sindacato: «Abbiamo perso tutti una significativa occasione di partecipazione»

C’è amarezza, riconoscimento della sconfitta, ma anche impegno ad andare avanti, nelle parole del segretario della Cgil del Trentino Andrea Grosselli dopo la sconfitta al referendum su lavoro e cittadinanza che, in Trentino come nel resto d’Italia, non ha raggiunto il quorum.

«Prendiamo atto del risultato delle urne. Solo il 29.1% dei trentini ha deciso di votare, un dato leggermente sotto la media nazionale – osserva Grosselli – Questo vuol dire che nonostante gli sforzi messi in atto dalla nostra organizzazione, non siamo riusciti a convincere la maggioranza dei cittadini della bontà delle nostre proposte di riforma che, ne restiamo convinti, riguardano da vicino la vita di milioni di persone, lavoratrici e lavoratori, in Italia. Ai militanti, ai funzionari e a tutti gli attivisti che si sono spesi in questi mesi di campagna elettorale va comunque il grazie della segreteria della Cgil del Trentino».
Grosselli cerca poi di guardare al bicchiere mezzo pieno. «Di positivo resta comunque l’impegno speso per riportare al centro della discussione pubblica le questioni che riguardano il lavoro, la precarietà, i licenziamenti illegittimi, la sicurezza e il diritto alla cittadinanza – dice il segretario – Abbiamo perso tutti una significativa occasione di partecipazione. E non hanno aiutato né gli inviti all’astensione né il poco spazio dato al confronto che scommettevano solo sulla vittoria dell’indifferenza».
Grosselli riconosce che «non è opportuno né serio cercare alibi o scaricare le responsabilità su altri. La Cgil si è spesa tantissimo in questa battaglia per i diritti, prima con la raccolta firme, poi con la campagna elettorale. Proprio per questo nelle prossime settimane e nei prossimi mesi dentro la nostra organizzazione si aprirà necessariamente una fase di riflessione che dovrà partire in primo luogo dalla presa d’atto che il Trentino, a parte qualche rara eccezione, ai seggi è diviso in due parti, il centro e la periferia. Abbiamo davanti un impegno importante, anche noi come organizzazione sindacale, per allacciare un canale di comunicazione e discussione con le periferie, che non siamo riusciti a coinvolgere come avremmo voluto».
Grosselli conclude che «niente di questa esperienza è stato tempo sprecato. Ripartiamo da questa sconfitta per continuare, con ancora più determinazione, il nostro impegno nei luoghi di lavoro per migliorare le condizioni di tutte le lavoratrici e i lavoratori».