Il caso
martedì 21 Maggio, 2024
Rapina, violenza e minacce: giovanissimo arrestato dai carabinieri
di Redazione
Al 17enne sono stati contestati diversi reati, minacce e il gesto dello «sgozzamento» verso i carabinieri
È stato arrestato e accompagnato all’interno dell’istituto penale per i minorenni di Treviso il diciassettenne proveniente dal Marocco, protagonista di una scia di reati in Trentino e a Salerno. Nei suoi confronti, nei giorni scorsi, il Giudice per le indagini Preliminari del Tribunale per i Minorenni di Trento aveva emesso una Ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere. Ad arrestarlo sono stati i militari della stazione carabinieri di Pergine Valsugana.
I reati contestati
La misura cautelare restrittiva adottata nei confronti del minore è stata decisa, perché è ritenuto responsabile di rapina impropria aggravata dall’uso di strumenti atti ad offendere in concorso con altre due persone ai danni di una coetanea e per essersi reso protagonista di due episodi distinti di minaccia, violenza ed oltraggio a pubblico ufficiale. La rapina è stata messa in atto circa un mese fa, nella zona della spiaggia libera del lungolago di Caldonazzo, la vittima è una ragazza di 17 anni alla quale, insieme ad altri due complici, il giovane aveva sottratto il cellulare. Alla reazione della vittima che aveva cercato di riprendersi il telefonino, il diciassettenne rispose spruzzando in viso uno spray urticante, per poi darsi alla fuga con i suoi complici (un 17enne e un 19enne). Le immediate indagini dei carabinieri hanno consentito di risalire alla loro identità e di recuperare l’Iphone sottratto. Il primo degli episodi di minaccia, violenza ed oltraggio a pubblico ufficiale si è invece verificato nei giorni successivi, durante il trasferimento del giovane in una comunità socio-educativa in provincia di Salerno. In quell’occasione, il giovane ha mimato più volte lo sgozzamento ai militari che si stavano occupando del suo accompagnamento, sferrando loro anche calci e pugni. Da quella comunità era fuggito dopo solo alcune ore, per poi fare nuovamente ritorno in Trentino. Dopo qualche giorno si è reso protagonista di un nuovo episodio di intemperanza all’interno della comunità di accoglienza di San Vito di Pergine Valsugana, dove era stato ospite nei mesi antecedenti. Entrato nella struttura, ha iniziato a inveire contro alcuni passanti minacciandoli anche con una bottiglia di vetro rotta. I carabinieri, avvisati immediatamente, sono riusciti a disarmarlo e a contenerlo. Nell’ultimo periodo, pur essendo stato allontanato dalla struttura di San Vito a causa dei suoi comportamenti violenti (aveva aggredito un’addetta alle pulizie; assalito e minacciato con un coltello un volontario e un’educatrice della cooperativa che gestisce il centro) aveva cercato più volte di tornarci. A seguito del suo arresto, il minorenne è stato condotto all’interno dell’istituto penale per i minorenni di Treviso.
Il lutto
Il lavoro da ranger nei sentieri dell’Alto Garda, il metal e quell’incidente in cui rischiò di morire 12 anni fa: chi era Fabrizio Bresaola. «Giovane appassionato, ci mancherà»
di Davide Orsato
Nel 2013, con una dinamica simile, finì in coma. Il padre e la moglie nella polizia locale e il ricordo dell'Apt Garda Dolomiti, dove lavorava
Il lutto
Anche il mondo del biathlon trentino piange Sivert Bakken, morto improvvisamente in un albergo della val di Fiemme: «Un ragazzo d'oro, mancherà non potersi più allenare con lui»
di Ubaldo Cordellini
Tommaso Giacomel: «Avevamo programmato di andare a sciare insieme proprio in questi giorni». Elia Zeni: «Quella volta che ci venne a prendere con il pulmino»
Alto Garda
Tenno, tornano a casa le ceneri di Mikele Corradi, morto in ottobre in Colombia: gara di solidarietà per pagare il trasporto aereo
di Leonardo Omezzolli
La sorella Elisa: «Ora, pur nel lutto, possiamo mettere un punto a questa triste vicenda e finalmente potremmo elaborare quello che ci è successo»