Crisi climatica
lunedì 1 Dicembre, 2025
Prepararsi agli eventi estremi: il Trentino prepara il piano d’azione. Al Muse la presentazione del progetto europeo X-Risk-CC
di Redazione
L’obiettivo principale che guida l’applicazione del piano è di natura preventiva
Come affrontare un futuro in cui gli eventi meteorologici estremi saranno sempre più intensi e frequenti? A questa domanda prova a rispondere X-Risk-CC, progetto europeo dedicato a rafforzare la capacità delle regioni alpine di gestire rischi e crisi legati al clima. Mercoledì 3 dicembre, alle 17, il Muse – Museo delle Scienze di Trento – ospiterà l’evento finale aperto al pubblico, durante il quale saranno presentati risultati, analisi e prospettive maturate nei tre anni di lavoro.
A illustrare le attività svolte saranno i tecnici del Servizio Prevenzione rischi e Cue, del Servizio Bacini montani e dell’Appa, che hanno seguito il progetto per conto della Provincia autonoma di Trento. X-Risk-CC rientra nel programma Interreg Alpine Space e coinvolge partner di cinque Paesi – Italia, Austria, Germania, Francia e Slovenia – con una squadra che unisce centri di ricerca come Eurac Research di Bolzano e la Technische Universität München ai sistemi di Protezione civile di Trento e Bolzano.
Per il Trentino, l’area pilota individuata è stata quella delle valli di Fiemme e Fassa, territori segnati in modo profondo dalla tempesta Vaia. Qui sono stati organizzati tre workshop partecipativi che hanno coinvolto direttamente gli operatori impegnati nella gestione delle emergenze. Un lavoro che ha permesso di mettere a fuoco punti di forza e criticità dell’attuale sistema, e di valutare come l’evoluzione climatica potrà incidere sulla frequenza e sull’intensità futura degli eventi estremi.
Il percorso si è concluso con la definizione di un piano d’azione operativo, dettagliato e multifattoriale, pensato per migliorare la prontezza delle istituzioni e la resilienza delle comunità locali. Non un documento statico, ma uno strumento dinamico, adattabile, destinato a crescere insieme al territorio e alle nuove sfide poste dal clima.
Al centro del piano c’è un principio chiave: prevenire. Preparare cioè la comunità ad affrontare scenari di rischio in continua evoluzione, garantendo la sicurezza dei cittadini, la continuità dei servizi essenziali e la tutela del patrimonio naturale ed economico anche in situazioni critiche.
L’incontro del 3 dicembre offrirà l’occasione per conoscere da vicino questo lavoro e interrogarsi collettivamente su come costruire un territorio più consapevole, più attrezzato e più resiliente.
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