lavoro
venerdì 26 Settembre, 2025
Periti industriali, l’allarme di Spinelli: «Ricambio generazionale a rischio, serve attrarre i giovani con nuovi percorsi formativi»
di Redazione
Il vicepresidente della Provincia ha partecipato all’Assemblea: «Creeremo percorsi certificati»

“Come altre categorie, anche la vostra sta vivendo una fase di invecchiamento, mentre i giovani guardano con crescente disincanto all’ingresso nelle attività professionali – ha continuato Spinelli – questo è un rischio per tutti. La vostra professione, in particolare, ha dovuto affrontare il passaggio all’obbligo della laurea triennale o professionalizzante per l’iscrizione, una trasformazione che incide sulla capacità di attrarre nuovi iscritti. Su questo tema ci siamo confrontati più volte, anche con l’Università di Trento e con il rettore Deflorian, che ringrazio per l’attenzione dimostrata. Viviamo in un contesto in cui l’innovazione corre veloce e ci impone una formazione continua, che però sottrae tempo prezioso al lavoro quotidiano. Per questo diventa fondamentale ragionare su forme di aggregazione e collaborazione tra professionisti, così da sopperire anche alla scarsità di risorse umane e organizzative che molti studi oggi vivono. È bene ricordare che, se i singoli professionisti non possono ricevere contributi diretti, le società di servizi e le strutture aggregative hanno invece accesso a sostegni concreti da parte della Provincia”.
Spinelli ha poi sottolineato come il valore delle professioni risieda nella capacità di leggere il mondo reale e di trasferirne le istanze all’interno delle istituzioni e della politica, riconoscendo nei professionisti la fonte primaria di tali competenze. Ha evidenziato, tuttavia, come oggi l’attività professionale sia sempre più difficile, non solo a causa del peso della burocrazia e dei numerosi adempimenti che finiscono per rallentare e indebolire il lavoro, ma anche per l’accesso più complesso alla professione, che richiede percorsi formativi sempre più impegnativi.
“A tutti coloro che scelgono di mettersi a disposizione, con passione e spirito di servizio, va la nostra riconoscenza – ha concluso il vicepresidente – il futuro della professione dipende dalla capacità di attrarre e formare giovani competenti, valorizzando un patrimonio che il nostro territorio possiede e che dobbiamo saper conservare e sviluppare”.
Una risposta alle richieste avanzate dal presidente del Collegio dei Periti Industriali di Trento Gabriele Cassietti che sui quotidiani locali aveva proposto un diverso approccio all’ascolto da parte della Provincia, una maggiore capacità di raccogliere e condividere le proposte e iniziative della categoria.
“Un tema particolarmente attuale per la nostra categoria riguarda la continuità – ha spiegato Cassietti – Oggi, infatti, l’accesso alla professione è riservato a chi consegue una laurea triennale o professionalizzante, percorsi che l’Università di Trento, pur essendo un ateneo di eccellenza, non offre, diversamente da quanto accade in altre sedi universitarie. Questo limita la possibilità di garantire un ricambio generazionale e, di conseguenza, priva il territorio di tecnici qualificati di secondo livello, che rappresentano una risorsa non solo per il mondo delle professioni, ma anche per gli uffici tecnici provinciali. Sarebbe un peccato disperdere un patrimonio di competenze che il nostro Ordine porta avanti dal 1929 – ha concluso il presidente – non chiediamo privilegi, ma maggiore attenzione e coordinamento, affinché il territorio possa continuare a contare su professionalità indispensabili allo sviluppo e alla qualità dei servizi”.
Presente all’assemblea anche il presidente del Consiglio provinciale di Trento Claudio Soini che ha ricordato come “i periti industriali dovrebbero essere maggiormente coinvolti nei tavoli istituzionali e di lavoro. È fondamentale avere non solo il punto di vista di ingegneri, architetti o laureati, ma anche quello dei diplomati: i periti possono dare un contributo concreto in molti ambiti della nostra società”.
“Dal 1946 il Trentino ha saputo autogovernarsi con buone politiche e investimenti lungimiranti, diventando un modello di eccellenza – ha sottolineato Soini – dobbiamo continuare su questa strada, migliorando dove serve e valorizzando l’impegno di tutti i trentini. In questo percorso un ruolo importante lo hanno anche i periti industriali, che rappresentano da sempre un fiore all’occhiello delle professioni tecniche”.