Valsugana

giovedì 11 Dicembre, 2025

Pergine, rinasce il Gulliver: la famiglia Deavi lo aprirà – tutto nuovo – a febbraio

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Il pub di San Cristoforo era chiuso da oltre un anno

In mezzo alla polvere accumulata in quasi due anni di chiusura qualcosa si muove al pub Gulliver, lo storico locale all’ingresso di San Cristoforo. Il bar, che negli anni è diventato celebre in Alta Valsugana per la musica dal vivo e la birra Guinness, ha infatti dei nuovi gestori: si tratta della famiglia Deavi con Thomas, il fratello Mirko e il padre Alberto: dopo diverse esperienze nello street food e il ristorante «5 Sensi» a Trento, la famiglia punta a trasformare il bar in un “gastropub” con pizzeria e un servizio pensato anche per le famiglie e aprire i battenti ai primi di febbraio. C’è anche un obiettivo più ambizioso e a lungo termine: trasformare la parte superiore del Gulliver in una struttura alberghiera per una frazione che ormai da vent’anni sogna un rilancio turistico.

Una famiglia di ristoratori
Questa non è la prima esperienza dei Deavi nel mondo del cibo, anche se il loro nome è legato soprattutto allo street food. Il padre Alberto è uno dei soci che gestiscono il la nota rosticceria ambulante Sant’Orsola (che a Trento si trova in piazza Fiera) ed è stato uno dei promotori delle prime casette che durante l’inverno vendono le caldarroste e il vin brulè. Anche Mirko (che oggi ha 29 anni) aveva aperto la sua pizzeria nel 2019, la «5 Sensi» in piazza d’Arogno a Trento. «L’idea di prendere in gestione un locale come il Gulliver è nata ancora diversi anni fa quando c’era il precedente gestore, Stefano Piva – racconta Thomas, che di anni ne ha invece 36 -. E ora, finalmente, ci siamo riusciti. Mirko ha venduto la pizzeria, che durante il Covid ha passato dei momenti difficili e ci sposteremo qui: puntiamo a concludere i lavori per riaprire a febbraio, se tutto andrà bene».

Un locale storico rinasce
Il Gulliver è un locale simbolo di San Cristoforo, situato proprio all’ingresso del paese lungo la provinciale, e si porta dietro decenni di storia. Era attivo ancora negli anni Settanta come bar, e negli anni successivi è diventato un locale un po’ a metà tra un Irish Pub e una birreria tedesca, noto per servire birra Guinness (il locale era diventato anche Official Pub del marchio, nel 2016) e per le serate dedicate alla musica blues, funk e folk. Il bar aveva abbassato le serrande circa un anno e mezzo fa, durante l’estate del 2024: oggi si prepara a rinascere con una nuova filosofia. «Non sarà solo una birreria – spiega ancora Thomas – porteremo qui la nostra pizza, anche alla pala, e integrare l’offerta con panini, piatti coi wurstel e simili, una sorta di gastropub. Soprattutto vogliamo tenerlo aperto anche la mattina dalle 6 con le colazioni. Non sarà dedicato solo alla clientela notturna e ci saranno servizi dedicati alle famiglie come un fasciatoio. Per il resto, manterremo gli stessi tavoli e i banconi in legno vivo. Ci saranno anche nuove birre, ma non mancherà neanche la Guinness».

Una scommessa sul turismo
Ma dopo questo primo avvio come pub e ristorante, i Deavi hanno programmi anche per il futuro. L’obiettivo, infatti, è riqualificare anche la parte sopra come struttura ricettiva. «Vogliamo ripartire con un’attività seria – spiegano – e nei prossimi mesi e anni vogliamo rifare l’esterno, le insegne, il cappotto e iniziare ad affittare le stanze ai turisti e ai ciclisti». Come abbiamo raccontato sul servizio dedicato alla frazione nel numero di ieri del T Quotidiano, San Cristoforo attende da almeno da vent’anni un piano di riqualificazione per far tornare l’abitato ai fasti degli anni Settanta, quando era un grosso centro di attrazione turistica. Il Gulliver sarebbe così uno dei primi locali in molti anni ad offrire dei nuovi spazi ricettivi. «Da vent’anni qua è tutto fermo – sottolinea Alberto -. C’è davvero bisogno di una struttura ricettiva come questa, soprattutto per l’estate: un locale chiuso all’ingresso del paese è un brutto biglietto da visita».
La notizia della riapertura del Pub è stata accolta con una certa soddisfazione dagli abitanti della zona e dalle aziende vicine. «Ben venga qualsiasi apertura per la nostra frazione – sottolinea il fiduciario Giorgio Slompo -. Quando chiude un’attività vuol dire che qualcosa non funzione nella frazione: sapere che qualcuno voglia invece investire è una notizia che fa piacere».