Il caso

mercoledì 17 Dicembre, 2025

Pergine, guasto ai raggi X di Villa Rosa: si ferma il reparto di radiologia, pazienti trasferiti a Trento e Borgo

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Dalla scorsa settimana il macchinario dell'ospedale non è più funzionante

L’ospedale Villa Rosa di Pergine dovrà fare a meno delle radiografie, almeno per un po’. Ieri, l’Azienda sanitaria ha comunicato che a causa di un fermo temporaneo dell’apparecchiatura a Raggi X al Villa Rosa le prestazioni sono state temporaneamente riorganizzate. La macchina non può funzionare a causa di un guasto e nel frattempo diversi pazienti sono stati trasferiti a Borgo e a Trento.

La nota del sindacato
A segnalare il disservizio (nella mattinata di ieri) è stato il sindacato Uil Fpl Sanità. «Abbiamo appreso – spiega la sigla sindacale a nome del segretario generale Giuseppe Varagone – che la chiusura del servizio è dovuta al fatto che le apparecchiature attualmente in dotazione risultano obsolete e non più funzionanti, e che non esistono più in commercio i pezzi di ricambio necessari per la loro riparazione. Una situazione grave, che solleva interrogativi inevitabili: come è possibile arrivare a decisioni così drastiche senza aver programmato per tempo la manutenzione ordinaria o la sostituzione dei macchinari?».
La preoccupazione del sindacato non riguarda solo il disservizio temporaneo per i pazienti. C’è anche il timore che, una volta chiuso, il reparto non venga più riattivato. «L’esperienza insegna che, una volta chiusa una struttura o un reparto, la riapertura diventa estremamente difficile. Il rischio concreto è che la popolazione che faceva riferimento al presidio di Pergine sia costretta in modo permanente a rivolgersi ad altre sedi, oppure, in alternativa, a strutture sanitarie private».

Il comunicato dell’Apss
Non è mancata la spiegazione dell’Azienda sanitaria che ha illustrato le ragioni della chiusura e la temporanea riorganizzazione del servizio. «A causa di un fermo tecnico prolungato dell’apparecchiatura RX all’ospedale Villa Rosa di Pergine – spiega l’Azienda – è stata temporaneamente riorganizzata l’erogazione delle prestazioni di radiologia, per garantire comunque la continuità dell’assistenza e limitare al minimo i disagi per l’utenza. I pazienti vengono trasferiti negli ospedali di Borgo Valsugana e Trento».
La nota conferma anche che l’apparecchiatura guasta è particolarmente datata e che per ora non è stato trovato il pezzo di ricambio richiesto. «L’Azienda provinciale per i servizi sanitari si è attivata immediatamente al momento del blocco della macchina, a fine settimana scorsa, coinvolgendo sia la ditta produttrice sia i responsabili della manutenzione per recuperare quanto prima il pezzo di ricambio necessario alla riparazione – prosegue la nota -. Al momento il componente non è ancora stato reperito, anche in considerazione del fatto che l’apparecchiatura è datata. Qualora il pezzo risultasse definitivamente non disponibile, l’Azienda provvederà ad accelerare la sostituzione della tecnologia, che andrà inevitabilmente programmata». Insomma, potrebbe volerci del tempo per far ripartire la macchina. Intanto, i pazienti ricoverati vengono portati al Santa Chiara per gli esami, mentre gli esterni si rivolgono a Borgo e in altri ospedali. «Apss sta valutando tutte le possibili soluzioni organizzative per ridurre al minimo i disagi per i cittadini e ripristinare quanto prima la piena operatività del servizio», conclude Apss.

«La giunta intervenga»
La chiusura del reparto si inserisce in una fase piuttosto delicata per il Villa Rosa, dove si attende (per febbraio) il rinnovo della convenzione per la gestione del centro Nemo dell’ospedale, dedicato alle malattie neuromuscolari. La Provincia ha recentemente approvato una mozione (a firma del consigliere Claudio Cia) per «attualizzare» la gestione che a oggi vede Apss e la Fondazione Serena Onlus: non si sa però con certezza in che modo proseguirà.
E ieri, appunto, si è aggiunta la chiusura temporanea del reparto di radiologia. «La Uil Fpl Sanità invita il Presidente della Giunta provinciale Maurizio Fugatti e l’assessore Mario Tonina a intervenire con urgenza, fornendo rassicurazioni concrete sul futuro della Radiologia e sulle tempistiche di ripristino del servizio», conclude il sindacato.