La curiosità
mercoledì 30 Luglio, 2025
Perché il Seceda è diventato virale, da vetta nascosta a star delle Dolomiti. Numeri e curiosità della metà gettonata nei social
di Redazione
È ormai simbolo dell'overtourism. Secondo i dati dell’Apt Val Gardena, nel 2023 oltre 300.000 persone sono salite sul Seceda con la funivia durante i soli mesi estivi

Un tempo angolo riservato agli escursionisti più appassionati, oggi simbolo del turismo “instagrammabile” delle Dolomiti. Il Seceda, con la sua spettacolare cresta erbosa che si getta a picco sulle Odle, è diventato in pochi anni uno dei luoghi più fotografati dell’arco alpino. Ma dietro la sua improvvisa popolarità si nascondono anche numeri vertiginosi e polemiche sulla sostenibilità dei flussi turistici.
Da vetta nascosta a star di Instagram
Fino a dieci anni fa, il Seceda era conosciuto soprattutto tra gli escursionisti locali e gli appassionati di trekking. Il boom è iniziato con i social media, in particolare grazie alle foto condivise da fotografi e travel blogger: l’iconico profilo delle Odle viste dalla stazione a monte della funivia ha conquistato milioni di like in tutto il mondo. Oggi, l’hashtag #Seceda supera il mezzo milione di post su Instagram, con scatti provenienti da ogni stagione, ma soprattutto dall’estate.
Complici i voli low cost e la crescente ricerca di mete naturali, la zona ha visto un’impennata di visitatori, soprattutto stranieri. Secondo i dati dell’APT Val Gardena, nel 2023 oltre 300.000 persone sono salite sul Seceda con la funivia durante i soli mesi estivi, con picchi giornalieri di oltre 2.000 visitatori.
Il caso del tornello (e del selfie)
Con l’aumento dei visitatori è arrivato anche il problema dell’overtourism. Nell’estate 2024, per la prima volta, è stato installato un tornello lungo uno dei punti panoramici più gettonati, in prossimità della piattaforma naturale dove si scattano le foto più virali. L’obiettivo? Regolare il flusso di persone e garantire la sicurezza, dopo che si erano formate code di oltre un’ora per scattare un selfie “in solitaria”.
La misura, accolta con favore da molti operatori turistici locali, ha però sollevato anche polemiche. Alcuni escursionisti e residenti hanno criticato l’“effetto Disneyland” che trasforma la montagna in un set fotografico. Altri temono che si perda il contatto autentico con la natura, in favore di un turismo mordi-e-fuggi, spesso poco rispettoso dell’ambiente.
Un simbolo della sfida Dolomiti
Il Seceda è oggi un esempio lampante della doppia faccia del turismo di massa in montagna. Se da un lato la sua fama ha portato visibilità e ricchezza al territorio, dall’altro ha aperto un dibattito sulla gestione sostenibile delle meraviglie naturali. In Val Gardena, come in altre località dolomitiche, si discute ora di limiti giornalieri agli accessi, promozione del turismo lento e campagne di sensibilizzazione per un approccio più rispettoso alla montagna.
Nel frattempo, la cresta del Seceda continua ad attrarre visitatori da ogni parte del mondo. Tutti in fila — tornello permettendo — per uno scatto che vale un viaggio.