L'iniziativa
domenica 1 Giugno, 2025
Per un giorno la val di Fiemme ha detto no alle auto: in strada ciclisti e associazioni. «Una grande festa»
di Francesco Morandini
Tempo clemente e folla di persone, soprattutto del posto. Cronaca di una giornata davvero sostenibile

Cronaca di una giornata di sole su una striscia di 10 chilometri d’asfalto solitamente occupata da veicoli a motore e per 7 ore invasa da migliaia di biciclette, qualche pedone, un carro attrezzato per una rappresentazione in piccolo dell’oktoberfest, tanti bambini e tanta allegria. Nastro intervallato da rifornimenti gastronomici, giochi, gazebo, associazioni e musica.
Si tratta di Fiemme senz’auto che si è svolta oggi, domenica primo giugno, lungo la strada della val di Fiemme che collega Ziano e Cavalese, con Predazzo purtroppo in disparte perché non si può chiudere il tratto fra le due rotonde dove statale e provinciale di intersecano pur per poche centinaia di metri.
Il nostro viaggio è iniziato proprio a Predazzo lungo la ciclabile che lo collega con Ziano a fianco della strada statale. Una ciclabile stretta già affollatissima. In fondo alla retta di Predazzo il negozio di biciclette ha un gran da fare come quello che troveremo a Tesero dove oltre all’assistenza meccanica si mangia e si beve. A Ziano si può iniziare a correre sulla provinciale, ma il traffico, di bici, è tale che bisogna farlo con attenzione. Non tutti tengono la destra e i bambini non sembrano conoscere il codice della strada. Già perché la raccomandazione è quella di tenere comunque la destra anche se ci sono solo bici. Peraltro quest’anno sono vietate, oltre alle macchine elettriche, anche le carrozze e i cavalli. All’altezza di villa Flora c’è la prosecuzione della festa della Pro Loco di sabato con gli Atrio e altri due complessi che suonano per tutta la giornata e, ovviamente, cibo e birre a volontà.
Arrivando in paese l’AS Cauriol ha trasformato il parcheggio in pista da ko-kart per la gioia dei bambini che in piazza nello stand della banda imparano a suonare. Un piccolo batterista sembra cavarsela bene allo stand della banda, mentre lì accanto “La voce delle donne” fa giocare i bambini con carta e colori e gli alpini si preparano per il pranzo. E’ un paese vivo Ziano, ma anche Panchià ci accoglie con la musica degli “Avisio mix”. Intanto l’assessore Mattia Bonet ha avuto l’idea di occupare il marciapiede (tanto i pedoni vanno in strada oggi) con una lunga bandiera della pace colorata dai bambini di passaggio che lasciano anche il loro nome.
Sono arrivati a una dozzina di metri, ma a fine pomeriggio saranno 30 metri di pace dipinti da centinaia di bambini che ricevono in dono una bandierina della pace. Bell’idea assessore. Stupisce anche appena fuori paese un furgone con due ragazzi Andrea e Brian. “Dj-set e birra gratis” recita un grande cartone. Non sono pagati, non sono del CML, sono solo due ragazzi che hanno deciso di donare musica e birra. Non ci pare vero. A Tesero sono tutti in piazza: l’associazione bambi, la pizza house, i giovani fassani di Circensema con i loro numeri da circo, i Vigili del Fuoco che offrono a poco prezzo piccoli oggetti circensi. Allo stand della banda, dove si promuovono i corsi di musica per allievi bandisti, una bambina di 80 cm sta provando a suonare un trombone lungo il doppio. Di fronte, sotto il portico della cassa rurale quelli della “Ludomotiva” propongono un centinaio di giochi da tavolo mentre sulla fermata dell’autobus alcuni ragazzi emulano Sinner su un mini campo verde. In un gazebo lì accanto sono raccolti tutti i donatori: sangue, midollo e organi, Advsp, Admo e Aido.
I donatori di sangue li troviamo anche a Piera dove una bambina solitaria si cimenta su un improvvisato campo di hockey. Ovunque si mangia, anche a metà strada fra Tesero e Cavalese dove sono scesi quelli di Varena con le loro impagabili frittelle ad offerta. C’è anche l’invito a lasciare un pensiero sulla giornata senz’auto (ma sono di più quelli sulle frittelle).
Il percorso si chiude a Cavalese dove ci accoglie un ristoro di quelli della pallamano di Fiemme e Fassa. Tutto si concentra lungo via Bronzetti. Dalla piazza in poi ricompaiono le automobili. Alcuni bandisti allietano la piazzetta dove si forma la lunga coda per il pranzo alpino, ma dove ci sono ancora gli onnipresenti donatori di sangue, L’Acat Fiemme che raccoglie i Club alcologici e quelli di ecologia familiare e offre bevande rigorosamente analcoliche, l’associazione Fiemme e Fassa Sport Inclusivo che ha due stand. In uno un cuoco di Sorrento prepara spatzle, alla sorrentina ovviamente. In fondo alla via una grande gru con la bandiera sbarra la strada ai veicoli a motore segnando la fine del nostro percorso.
La giornata è stupenda e calda anche se qualche nuvola si sta ammassando. Quest’anno Giove pluvio è stato gentile, a differenza dello scorso anno quando ha fatto scappare la gente, tant’è che la strada era stata riaperta prima del previsto e alcuni che s’erano rifugiati in attesa di riprendere la pedalata si sono ritrovati le automobili in strada. «Per questo quest’anno ci stato imposto di riaprire rigorosamente alle 17», ci dice una vigilessa. E così è stato, dopo che dalle 16 in poi si è iniziato a smontare. Al ritorno abbiamo raggiunto la zona sportiva delle Fontanelle di Predazzo, l’altro capolinea segnato da uno stand di SportAbili accanto alla loro sede e dal luna park. A Predazzo il traffico automobilistico era aperto, ma di auto neanche l’ombra. Erano tutti in bici?