Il personaggio

domenica 7 Settembre, 2025

Pengfei Jiang, l’influencer cinese da 10 milioni di follower che promuove l’Alto Garda su TikTok: «Si sono innamorati del Trentino»

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L'uomo racconta: «Con questi video voglio far conoscere un’Italia diversa e portare nuovo turismo in questi luoghi che però devono attrezzarsi. Qui serve un treno veloce, c’è troppo traffico, è tutto spesso congestionato»

Si chiama Pengfei Jiang, classe 1986, vive in Alto Garda ed è un influencer cinese da 10 milioni di follower su tik tok China, facendo la sua fortuna grazie alle Dolomiti del Brenta, ai prodotti locali e a quelli italiani di cui oggi è promotore e ambasciatore. M se questo è oggi il suo principale business, la sua ambizione e le sue energie sono spese per abbattere le barriere culturali tra le due nazioni, viziate, «da stereotipi» duri da abbattere.
Pengfei Jiang, lei oggi è un influencer molto conosciuto in Cina e lavora con marchi importanti italiani come Versace, Fendi, Gucci, Mamood, Inter e Milan. Com’è nato il tutto?
«Tutto è nato per caso nel 2019 quando è esploso il Covid. Io lavoravo in ambasciata a Pechino dove ho conosciuto mia moglie e abbiamo deciso di tornare in Italia da lei. La sua famiglia aveva anche una casa a Pinzolo e lì ci siamo trasferiti per un po’. Nel passare le giornate mi sono messo a fare per gioco dei video di suo padre, zio Paolo, che fa la polenta o mi mostra le Dolomiti. Un giorno, senza alcun preavviso un video diventa virale in tutta la Cina con 100 milioni di visualizzazioni e ho guadagnato un milione di follower. Da lì tutto è cambiato».
Cosa mostra nel suo canale?
«Si chiama Pj la vita semplice e metto in mostra come si vive in questa parte d’Italia. È un mondo che piace molto ai cinesi e che, per loro non sembra nemmeno essere l’Italia».
Come mai?
«Per stereotipo, per immaginazione, l’Italia è identificata con Napoli, Milano, Roma. Quando vedono i paesaggi che mostro, molti pensano si tratti della Svizzera».
Questo lo ha fatto riflettere?
«Sì, ho capito che c’è un’altra Italia da mostrare e il Trentino la rappresenta bene. Così mi sto impegnando anche a portare qui i cinesi e a far conoscere loro questo lato d’Italia»
Ci sta riuscendo?
«Negli ultimi anni posso dire di aver portato migliaia di cinesi qui. E chi viene in queste zone è altospendente. Amano le montagne, il paesaggio, il lago di Garda, ma si trovano a volte spiazzati dai servizi».
In che senso?
«Diciamo che non ci sono negozi per spese importanti, ma il problema maggiore sono i trasporti e il traffico»
Si spieghi meglio
«Le gardesane sono troppo congestionate. L’Alto Garda è invaso dal traffico. Non capisco perché non vi sia un collegamento in treno tra Milano che ha uno degli aeroporti internazionali più importanti con il Trentino e quindi Bolzano e il nord Europa. Il treno sarebbe la risposta migliore e più efficace. Non servono altre strade, non c’è lo spazio»
Cosa mostra a chi viene in Trentino e in Alto Garda?
«Le sue bellezze paesaggistiche e la semplicità della vita quotidiana. Sono cose che affascinano. La polenta, gli affettati i prodotti del territorio. La vita semplice, appunto. tutto questo, inoltre, contribuisce in modo efficace ad abbattere le barriere culturali».
Ce ne sono molte?
«Sono acuite da una narrazione mediatica che spesso pone le culture in contrapposizione tra loro. Pensi che da noi in Cina Milano è vista come una città estremamente pericolosa e si dice che vi siano continui furti. Questo rischia di trasformare il messaggio Milano come Italia. All’incontrario invece, qui c’è l’idea dei cinesi come un popolo arretrato, ma anche questo è sbagliato. La Cina è vasta enorme e le cose non sono tutte identificabili in un solo concetto univoco».
Con questi video pensa di cambiare l’opinione della popolazione?
«Una sola persona da sola non può fare miracoli, ma è un’azione importante in cui credo e se smettessi di fare l’influencer, mi piacerebbe gestire un’agenzia viaggi per alimentare lo scambio culturale»
Com’è cambiata la sua vita da Pechino a oggi?
«Sono spesso in viaggio e con progetti non solo commerciali. Mi piace mostrare le cose in modo più naturale possibile e non faccio grandi costruzioni di video, se non necessario per le richieste del brand. Oggi vivo qui in questo bel posto e ho due figli. Credo che in futuro vorrei farli studiare a Hong Kong e continuare a creare sinergie positive tra Italia e Cina».
Su quest’ultimo aspetto cosa vorrebbe realizzare?
«Un gemellaggio tra località o tra prodotto e località non sarebbe male. Lo ho fatto con il Primitivo di Manduria e la Puglia che oggi sono uno dei vini rossi più apprezzati a Pechino. Mi dicono che non c’è paragone con i vini francesi. Vorrei fare lo stesso con il Trentino, chissà».