la storia
lunedì 10 Novembre, 2025
«Ottant’anni dietro al bancone»: la famiglia Betti lascia la storica «Rotonda» di Pergine
di Johnny Gretter
Dal 1945 punto di riferimento per generazioni di perginesi, il locale fondato da Vittorio Betti chiude un capitolo di storia cittadina. Il 28 novembre il passaggio di testimone a una nuova gestione
Quando nel 1944 Vittorio Betti aveva iniziato a costruire la sua osteria, qualcuno gli aveva dato del pazzo. D’altronde, quello che oggi è il trafficatissimo viale Venezia era solo una statale che collegava Trento e Levico: oltre al suo locale, l’unico altro edificio era il vicino ospedale Santo Spirito.
Ma, si sa, il tempo è galantuomo: con gli anni, il viale è diventato una delle arterie principali di Pergine e ancora oggi “La Rotonda” di Vittorio è un riferimento per la città.
A fine mese, però, la famiglia Betti lascerà il bar gestito oggi dai fratelli Marco, Roberto e Ivano: da gennaio al loro posto ci sarà una nuova famiglia che all’attività di ristorante, bar e albergo aggiungerà anche una pizzeria.
Intanto, mentre serve gli ultimi caffè, Roberto Betti non riesce a trattenere le lacrime.
«C’è una certa emozione – racconta –. Nostro padre è morto nell’84 e noi siamo stati qui per quarant’anni insieme a nostra mamma Fiorella. Ci sono tantissimi ricordi: è difficile raccontarne uno solo».
Tutto è iniziato nel 1944, quando Vittorio Betti ha comprato un terreno dove c’era solo una tettoia usata per far asciugare la legna, lungo quello che oggi è viale Venezia. Betti era nato a Tenna nel 1909 e prima aveva avuto alcune esperienze da commerciante e gestore della Locanda Al Moro.
«Papà ha cominciato a costruire il suo locale ancora sotto le bombe – prosegue Roberto –. Ha aperto l’8 settembre 1945, prima come bar e osteria, poi come albergo. Quando nostro padre ha preso il terreno alcuni pensavano fosse pazzo: c’era solo campagna, e il vero stradone passava da tutt’altra parte. Ma lui sapeva che la strada principale sarebbe diventata questa. Ora che sono passati ottant’anni possiamo dire che aveva ragione».
Così è nata La Rotonda, che prende il nome dalle forme tondeggianti dell’edificio. In breve tempo è diventata un servizio insostituibile: non solo per il cibo, di cui si è occupato il figlio Marco, ma anche per il suo ruolo di telefono pubblico, taxi e fermata dell’Atesina.
Nel 1984, alla morte di Vittorio, la gestione è passata alla moglie Fiorella e ai figli.
E mentre Pergine attorno cambiava, anche il locale si è adeguato, con una serie di ammodernamenti, l’ultimo dei quali appena dieci anni fa.
«A livello turistico è tutto cambiato moltissimo – racconta ancora Roberto –. Una volta si aspettava luglio e agosto per lavorare con l’albergo: dagli anni ’80 noi abbiamo iniziato a puntare soprattutto sui lavoratori, che ci sono tutto l’anno».
Adesso per La Rotonda è arrivato il momento di un nuovo capitolo.
La famiglia Betti lascerà la gestione il 28 novembre, dopo una vita passata a servire lavoratori, turisti e perginesi.
«I nostri figli non proseguiranno, quindi lasceremo spazio a una nuova gestione – sottolinea Betti –. Molti clienti sono dispiaciuti e ci dicono che gli mancheremo, ma prima o poi doveva accadere. Lasceremo il locale in buone mani, con una famiglia più giovane che porterà avanti il nostro lavoro aggiungendo al ristorante anche la parte di pizzeria».
Il 28 novembre, dalle 18, i Betti (che continueranno a occuparsi della parte alberghiera) saluteranno un’ultima volta i clienti che per decenni hanno frequentato il loro locale, presentando anche la nuova gestione.
Dopo alcuni lavori, La Rotonda riaprirà i battenti a inizio gennaio. Dopo ottant’anni di attività ininterrotta, dunque, la storia prosegue.
«Anche il nome resterà lo stesso – conclude Roberto – si aggiungerà solo un nuovo aggettivo.»
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