Grandi carnivori
domenica 28 Settembre, 2025
Orsi uccisi a Caldes e Fondo, l’Enpa presenta denuncia: «Atti indegni di un Trentino che non riconosciamo più»
di Redazione
L'associazione aveva già ipotizzato il possibile caso di bracconaggio in val di Sole: «Ora chiediamo notizie più approfondite»
I casi dell’orsa uccisa a colpi di fucile a Caldes e della pelle di un cucciolo di orso trovata in un parco giochi a Fondo finiscono in tribunale. L’Enpa ha infatti annunciato di aver presentato alla Procura della Repubblica una denuncia per atti di bracconaggio per entrambi gli episodi.
La stessa Enpa aveva già avanzato, prima della conferma, che il plantigrado a Caldes fosse in realtà stato ucciso illegalmente: «I nostri sospetti hanno trovato conferma – si legge nella nota dell’associazione – e ancora più fondamentale si rivela l’accesso agli atti fatto alla Provincia per ottenere notizie più approfondite, come le modalità della sua uccisione, se era accompagnata da cuccioli che stava ancora allattando, dove si trovano ora i cuccioli e le loro condizioni, ecc. Una serie di domande cui ne aggiungiamo altre, dopo la conferma che è stata fucilata. Ad esempio da che distanza le sono stati sparati i colpi, se da terra o dall’alto, e con quanti colpi è stata fucilata».
Diverso, ma per certi versi ancora più grave, quanto successo invece a Fondo, dove l’impressione è che il responsabile del gesto abbia voluto mandare un chiaro avvertimento: «Nel caso del cucciolo scuoiato non si tratta “solo” di un piccolo animale ammazzato, ma siamo di fronte anche ad un atto gravissimo di intimidazione – prosegue l’Enpa – che aveva come vittime il cucciolo di orso e i cuccioli umani che avrebbero dovuto subire il trauma dello sconvolgente ritrovamento, con la finalità di lanciare un’intimidazione ai genitori, a tutta la comunità. Assistiamo ormai da troppo tempo a reati indegni di un territorio che ci sembra di non riconoscere più».
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