dopo l'approvazione della norma

martedì 5 Marzo, 2024

Orsi, la Lav contro la legge trentina che prevede otto abbattimenti. «Chiediamo a Bruxelles l’apertura di una infrazione contro la Provincia»

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La Lav se la prende con il consiglio intero: «Quanto emerso dal dibattito ieri in Consiglio provinciale è la totale mancanza di consapevolezza che accomuna i consiglieri di maggioranza»

«L’approvazione della Legge orsicida viola la direttiva europea, per questo chiediamo a Bruxelles di aprire una procedura d’infrazione contro la Provincia di Trento e il Governo nazionale succube di Fugatti che vuole uccidere 8 plantigradi l’anno – dichiara Massimo Vitturi, responsabile LAV, Animali Selvatici – e sempre dall’Europa nei prossimi mesi aspettiamo il pronunciamento della Corte di Giustizia di Lussemburgo sul futuro dell’orsa JJ4 che attende ancora di essere trasferita nel rifugio che la LAV ha individuato in Romania».

Infatti, aggiunge l’associazione «nonostante a parole il Presidente Fugatti affermi di voler portare all’estero gli orsi, smentisce sé stesso con i fatti, visto che JJ4 continua a marcire nel lager del Casteller pur avendo la LAV presentato, già a giugno 2023, un piano particolareggiato per il trasferimento dell’orsa a spese dell’associazione».

«JJ4 è oramai diventata il simbolo della lotta per la vita e la libertà degli orsi trentini – conclude la LAV – la nostra battaglia per il suo trasferimento ha aperto un nuovo fronte nelle Istituzioni europee e ora chiederemo alla Commissione Europea di intervenire per cancellare la vergognosa Legge trentina ammazzaorsi attraverso l’apertura di una nuova procedura d’infrazione contro il nostro Paese per la violazione della Direttiva Habitat. Questa Legge rappresenta solo una bieca vendetta che non cambierà nulla sul piano della sicurezza dei cittadini trentini».

La Lav se la prende con il consiglio intero: «Quanto emerso dal dibattito ieri in Consiglio provinciale è la totale mancanza di consapevolezza che accomuna i consiglieri di maggioranza circa quelle che dovrebbero essere le pratiche da seguire per prevenire gli incidenti con gli orsi, unico sistema che possa effettivamente garantire la sicurezza dei cittadini. Invece anche i consiglieri di maggioranza, al solo scopo di sostenere le loro posizioni, ancora una volta hanno utilizzato strumentalmente nel loro dibattito le legittime paure dei cittadini, allo scopo di sostenere le loro posizioni “ammazzaorsi”, senza mai neppure fare un cenno alle azioni che la Provincia di Trento non ha mai messo in atto allo scopo di prevenire comportamenti considerati pericolosi da parte degli orsi».

Ancora: «Cassonetti non protetti, cibo di origine antropica, postazioni di foraggiamento, sono tutti elementi che abituano l’orso alla frequentazione dell’uomo ma dei quali nessuno dei consiglieri di maggioranza ha fatto riferimento ricordando la necessità di intervenire con urgenza mettendoli in sicurezza per prevenire possibili incidenti. Analogamente non è stato fatto neppure un accenno alle informazioni che dovrebbero essere fornite ai cittadini in modo che sappiano come comportarsi nel caso in cui dovessero venire a contatto con un orso. Urlare o mettersi a correre quando si incrocia un orso, come hanno fatto i due ragazzi che hanno incontrato M90, sono azioni che mettono a rischio l’incolumità delle persone perché stimolano reazioni aggressive da parte dell’orso, per questo è fondamentale che i cittadini sappiano come comportarsi, ma la Provincia non ha mai fatto nulla per informare compiutamente i suoi cittadini, come evidenziato dal prof. Boitani durante la conferenza organizzata lo scorso 27 febbraio dallo stesso Consiglio Provinciale di Trento. I trentini sono così tuttora privi delle informazioni basilari che tutti coloro che vivono in territorio abitati dall’orso nel resto del mondo, conoscono allo scopo di evitare problemi quando si dovessero incontrare degli orsi».