Tesino

martedì 5 Agosto, 2025

Offese sessiste sull’asfalto all'(ex) sindaca. Il gip: «Si indaghi sui responsabili»

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Il caso coinvolge Graziella Menato ex prima cittadina di Castello Tesino

Scritte offensive, e ripetute, riferite all’allora sindaca di Castello Tesino, Graziella Menato, erano comparse un anno fa quasi esatto lungo la provinciale 79 del Passo Brocon, appena fuori dal centro abitato. E che quella presa di mira fosse proprio la prima cittadina non c’era dubbio. Accanto al cognome gli insulti erano declinati al femminile. Parole, queste, scritte a chiare lettere. Con vernice bianca. Ribadite più volte. Lasciate non a caso sotto gli occhi di tutti.

 

Offese durante il Giro
Due mesi e mezzo prima era successo anche nel vicino territorio di Pieve Tesino, lungo il percorso in cui passava la Carovana Rosa del Giro d’Italia. Immagini, queste, mandate in diretta dalle tv italiane ed estere. Anche lì, in località Telvagola, c’era lo stesso spray bianco ad imbrattare l’asfalto, insultando in modo pesante l’allora prima cittadina. Tre scritte in tutto, sul circuito rosa, che quel 22 maggio dell’anno scorso il sindaco di Pieve aveva provveduto a far subito cancellare dai vigili del fuoco volontari che erano in servizio per il Giro d’Italia. A queste si andavano a sommare le ulteriori sei frasi diffamatorie comparse all’alba del 10 agosto 2024, tra piazza Molizza e il centro raccolta zonale a Castello Tesino. Anche in questo caso Menato era stata offesa pesantemente. L’allora amministratrice (il mandato è scaduto a marzo 2025), informata da un cittadino, aveva verificato sul posto, sulla provinciale del Brocon quanto le era stato segnalato. E aveva provveduto ad informare la polizia locale Valsugana e Tesino. Nei giorni successivi si era presentata in comando. Per formalizzare denuncia querela contro quegli atti denigratori e diffamatori pubblici verso la sua persona, fornendo tanto di foto a documentare le scritte. Atti, apparentemente, senza spiegazione, senza ragione. Quelle che la parte offesa ha chiesto di chiarire.

 

Il gip: «Nuove indagini»
Ora che è passato un anno le indagini per arrivare a circoscrivere i fatti, per raccogliere elementi probatori nei confronti del responsabile o dei responsabili, non si fermano. Anzi: secondo il giudice per le indagini preliminari Enrico Borrelli ci sono elementi per procedere. Per quanto invece la Procura avesse chiesto l’archiviazione del fascicolo, rimasto a carico di ignoti, in assenza di indizi capaci di dare un nome e un volto all’imbrattatore calunniatore. L’avvocata di Menato, Jessica Niederstatter, di recente aveva battagliato in aula opponendosi a tale richiesta della Procura, avanzando istanze che evidentemente sono state accolte dal giudice. Il quale appunto non ha accolto la richiesta di archiviazione e ha rispedito il fascicolo in Procura, perché proceda con ulteriori approfondimenti, nell’ambito dell’ipotesi di diffamazione.