Grandi opere

domenica 26 Novembre, 2023

Nuovo ospedale, battaglia al Consiglio di Stato

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La Guerrato fa ricorso contro la bocciatura del progetto originario. L’impresa veneta si appella ai giudici di secondo grado. La Provincia si difende, intanto slitta la scadenza per manifestare l’interesse al progetto rinnovato

Nuovo, ennesimo, capitolo giudiziario per il Not, Nuovo ospedale del Trentino. La Guerrato torna a opporsi alla bocciatura del progetto originario. Le ultime sentenze del Tribunale amministrativo regionale (Tar) hanno dato ragione alla Provincia. E ora l’impresa veneta fa ricorso al Consiglio di Stato. Nell’ultima seduta di giovedì scorso la giunta provinciale ha affidato la difesa ai suoi avvocati, Giacomo Bernardi, Giuliana Fozzer e Sabrina Azzolini.

Contro la bocciatura del progetto
I giudici potrebbero mettere la pietra tombale sull’odissea giudiziaria del Not oppure riaccenderla. L’impresa veneta contesta la legittimità della Provincia di non approvare il suo progetto preliminare. Attenzione: stiamo parlando del percorso originario del Not e non del nuovo Polo ospedaliero e universitario.
Contrariamente a quanto sostenuto dalla Guerrato, nella sentenza di ottobre il Tar di Trento ha riconosciuto la legittimità della decisione della Provincia. I giudici hanno attestato che il progetto presentato dall’impresa veneta poteva non essere approvato dalla Conferenza dei servizi alla luce delle gravi criticità progettuali (17 in tutto) evidenziate dal Responsabile unico del procedimento (Rup) e dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss). Criticità che per i giudici non si sarebbero risolte con mere modifiche di dettaglio, ma avrebbero invece comportato una sostanziale modifica del progetto originario. E in più avrebbero probabilmente compromesso la sostenibilità economico-finanziaria.
Dunque «appare del tutto legittima — si legge nella sentenza — la conclusione di non approvare il progetto preliminare del promotore (la Guerrato, ndr)».

Chiesti 40 milioni di risarcimenti
C’è poi il nodo risarcimenti. La Guerrato aveva chiesto circa 40 milioni di euro. Per i giudici la Provincia «ha la facoltà di revocare la procedura di project financing prima della conclusione della gara e dell’aggiudicazione della concessione, senza che il promotore dell’iniziativa possa vantare alcuna posizione tutelabile, e quindi ottenere il risarcimento dei danni». Insomma, il Tar, in un’altra sentenza, sempre lo scorso ottobre, ha ritenuto il ricorso della Guerrato privo di fondatezza e da respingere «in tutta la sua estensione». Stesso discorso per le richieste risarcitorie e della responsabilità di danno precontrattuale avanzate dall’impresa, in quanto non è stato accertato il profilo di illegittimità nell’attività dell’amministrazione provinciale.
A seguito delle decisioni dei giudici amministrativi di Trento, la Guerrato ha deciso di fare ricorso in appello davanti al Consiglio di Stato per l’annullamento e/o la riforma, previa sospensione dell’efficacia, di entrambe le sentenze. Ricordiamo che il primo bando del Not risale al 2011. Da allora si sono susseguiti ricorsi e controricorsi, con una media di più di una sentenza all’anno.

Il nuovo progetto va avanti
Intanto va avanti il nuovo progetto del Polo ospedaliero e universitario in via al Desert. L’Agenzia provinciale per gli appalti e i contratti (Apac) ha pubblicato il bando per la predisposizione del progetto di fattibilità tecnico-economica: un appalto da 37 milioni. Proprio nei giorni scorsi è stata prorogata la scadenza per la presentazione delle manifestazioni di interesse, slittata dal 22 novembre al 5 dicembre. Nel bando si specifica che il nuovo polo accoglierà almeno 800 pazienti, avrà una superficie non inferiore ai 200 mila metri quadrati e richiederà una spesa minima di 450 milioni. La gara sarà aperta tra dicembre e gennaio. La tabella di marcia prevede l’entrata in funzione del nuovo polo nel 2030.