La storia

giovedì 21 Marzo, 2024

Nicola e Christian, due amici e una casa condivisa: «Ecco la nostra vita tra carbonara, tiramisù, lavoro e sport. La sindrome di Down? Siamo indipendenti»

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I due amici sono coinquilini da otto anni: «Speriamo nello scudetto dell'Itas. Il futuro? Vorrei andare a vivere con la mia ragazza»

Nicola e Christian incrociano lo sguardo e sorridono, poi si danno il cinque. Due vecchi amici che, guardando l’uno negli occhi dell’altro, ripensano alla strada fatta insieme. E Nicola Pintarelli, 45 anni, e Christian Ghezzi, 51, ne hanno fatta davvero tanta. Insieme a Moreno Ravagni sono i pionieri dell’abitare autonomo in Trentino. Se per tutti lasciare la casa dei propri genitori e andare a vivere da soli è un grande passo, forse per Nicola e Christian lo è stato un po’ di più, entrambi infatti hanno la sindrome di Down di cui oggi ricorre la Giornata mondiale. Quello che però anni fa sarebbe sembrato un muro insormontabile nel mondo delle persone con disabilità, ora si è trasformato poco a poco in un rito di passaggio per sempre più persone. Il merito è di cooperative sociali come La Rete, che hanno dato corpo ad un’azione educante che si preoccupa del «durante noi», di costruire nel presente percorsi di autonomia, e di persone come Nicola, Christian e Moreno che con il loro coraggio, con il loro semplice vivere, hanno abbattuto paure e pregiudizi.
«Vado a vivere da solo»
Nicola Pintarelli e Christian Ghezzi hanno recentemente festeggiato otto anni di convivenza nella loro casa in via Canova a Trento, ma la loro storia inizia prima. Entrambi, infatti, avevano preso parte al progetto «Prove di volo» della Rete, dei periodi di vita, al di fuori della casa dei genitori, in una struttura con altre persone e alcuni educatori. Vista la loro sintonia e le loro capacità è nata l’idea di provare a vivere insieme. «Quando l’ho detto a mio papà lui era un po’ preoccupato – racconta Nicola Pintarelli – Invece mia mamma era contenta che facessi questa svolta». Per Christian Ghezzi invece l’inizio è stato un po’ diverso. «Mio papà è mancato nel 2008 e mia mamma nel 2014. Sono stato contento quando ho saputo che c’era questa possibilità di andare a vivere con Nicola e Moreno». I tre amici all’inizio sono andati a vivere nella vecchia casa di Christian. «Ma lì c’erano troppi ricordi, non eravamo a nostro agio» racconta Nicola. Il caso ha voluto però che lì vicino ci fosse un’altra casa disponibile ed ecco allora che in via Canova ha avuto il suo inizio questa storia di convivenza lunga ormai otto anni. «Quando sono entrato nell’appartamento – racconta Nicola – Ho capito subito che era la casa perfetta. Ho urlato “punto libera tutti!” e sono andato a scegliere la mia stanza».
Coinquilini
Nicola e Christian sono ormai una coppia rodata, i classici coinquilini che si conoscono a fondo e funzionano bene. «Ognuno si fa le sue lavatrici – racconta Nicola – Invece sulle pulizie ci alterniamo e tutti fanno la loro parte». Sulla cucina Nicola, che ha fatto la scuola alberghiera, ha una marcia in più. «Il mio piatto forte sono gli spaghetti alla carbonara, poi mi piace fare qualche risotto e il tiramisù». «A me piace cucinare la carne – racconta Christian – Però la cosa più bella è quando facciamo la pizza tutti insieme. Andiamo in panificio a prendere l’impasto e poi la prepariamo». Christian e Nicola non condividono solo la casa ma anche la passione per lo sport. «Giochiamo nella stessa squadra di calcio – raccontano in coro – E siamo tutti e due super tifosi dell’Aquila Basket e della Trentino Volley». Muniti di abbonamento i due amici, super tifosi, non si perdono una partita a Il T Quotidiano Arena. «Speriamo che l’Itas ci regali un bis scudetto – dice Nicola – Io ci credo tanto». In realtà c’è uno sport su cui i due amici si dividono: il calcio. Nicola è milanista, Christian interista. «Da un po’ di tempo mi diverto molto di più io quando guardiamo i derby assieme» racconta Christian scherzando.
La giornata tipo
La vita dei due amici però è passata a casa solo per una parte di tempo relativamente piccola. Sono entrambi molto impegnati. Christian lavora da 25 anni a Spini di Gardolo. Poi nel pomeriggio segue tre gruppi di attività della Rete. Nicola lavora la mattina in una ditta che si occupa di lattonerie e poi al pomeriggio è impegnato in vari gruppi della Rete. È una delle colonne portanti del progetto «Custodi di comunità» attraverso cui le persone con disabilità si prendono cura dei beni comuni di Trento. Curano il verde, ripuliscono le piazze e fanno tante altre azioni in cui risalta la loro abilità e il loro apporto per la comunità.
«Una vita serena»
Se guardano alla lunga strada percorsa assieme i due amici sorridono. «Sono molto felice a Canova con i miei amici» racconta Christian. Ormai saldi nella loro vita autonomia entrambi fanno sogni per il futuro. «Ho una fidanzata, si chiama Olga – confessa Nicola – Siamo molto felici. Ci piace uscire insieme a prendere un gelato o un caffè. A San Valentino l’ho portata in pizzeria. Il grande sogno sarebbe quello di andare a vivere insieme un giorno». Christian ascolta attentamente mentre parla Nicola. «Se Nicola andrà via un po’ mi mancherà ma sarò contento per lui. Io nel mio futuro vorrei soprattutto avere una vita serena. Lo so che ho la sindrome di Down e che non sempre è facile, ma io sono forte e indipendente. L’ho scoperto quando sono andato a vivere da solo». «Anche io so di avere la sindrome di Down – conclude Nicola – Ma non mi importa, perché sono bello come il sole. Ogni tanto sbaglierò, ma imparo sempre e risolvo».