Grandi Carnivori

mercoledì 7 Maggio, 2025

Nel 2024 morti 9 orsi (tre dei quali rimossi) ma ne sono nati 26. Lupi sempre più presenti, ma 13 esemplari sono stati trovati deceduti

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Il rapporto annuale della Provincia: cresce lo sciacallo dorato, nessun avvistamento di linci

Nel 2024 in Trentino sono nati almeno 26 piccoli di orso distribuiti in 12 cucciolate, mentre 6 sono gli esemplari rinvenuti morti, ai quali si aggiungono 3 plantigradi pericolosi rimossi (M90, KJ1 e M91) secondo le disposizioni del Pacobace. La popolazione di lupo si conferma invece stabile sin dal 2021 con 27 branchi stimati nel 2024, almeno 25 dei quali si sono riprodotti durante l’anno. Sempre lo scorso anno sono stati 13 i lupi trovati morti, dei quali 8 a causa di investimenti, 1 per soppressione eutanasica, 3 per cause naturali e 1 per cause sconosciute.

È quanto emerge dal rapporto grandi carnivori 2024 pubblicato oggi, mercoledì 7 maggio, dalla Provincia.

Nel rapporto si sottolinea anche come sia cresciuta la presenza dello sciacallo dorato, con 4 nuclei riproduttivi accertati su un’area sempre più ampia della provincia. Infine, nessun esemplare di lince è stato segnalato in provincia nel 2024: l’ultimo rilevamento certo risale alla primavera 2022. Il quadro emerge dal Rapporto Grandi Carnivori 2024 – a cura dell’omonimo Settore che fa capo al Servizio Faunistico della Provincia autonoma di Trento – che raccoglie i principali dati su distribuzione, gestione, prevenzione dei danni e coesistenza tra selvatici e attività umane. L’assessore provinciale con delega a foreste, caccia e pesca Roberto Failoni evidenzia come l’Amministrazione sia costantemente impegnata a “garantire la sicurezza di residenti e ospiti che vivono e frequentano le aree boschive del territorio. Lo fa grazie all’impegno e alla competenza del Corpo forestale trentino, attraverso strumenti gestionali coerenti con le normative in vigore, che non solo mirano a prevenire situazioni di pericolo, ma guardano anche alla tutela della biodiversità e alla coesistenza responsabile tra uomo e fauna selvatica. Per questo motivo, nel 2024 è stata approvata una legge provinciale ad hoc che stabilisce come il numero massimo di capi problematici (ai sensi del Pacobace) di cui è consentito l’abbattimento venga definito annualmente sulla base di valutazioni tecnico – scientifiche. Prosegue intanto il dialogo con il Governo nazionale per consentire in primis agli operatori della Protezione civile e a chi frequenta il bosco per motivi professionali di dotarsi dello spray anti orso. L’obiettivo in futuro sarà quello di liberalizzare l’acquisto di questo strumento a tutti coloro che intendono dotarsene”.

 

 

Distribuzione delle diverse specie
Lo scorso anno il monitoraggio genetico sull’orso è stato condotto limitatamente ai campioni organici che si riferivano a orse con piccoli dell’anno, esemplari problematici o rinvenuti morti e, in generale, ad eventi di danno. Il monitoraggio genetico intensivo – volto a determinare i principali parametri demografici della popolazione – viene infatti condotto ad anni alterni ed è dunque in corso nel 2025. La stima compiuta nel 2023 era di 98 esemplari adulti, con un intervallo di confidenza tra 86 e 120, esclusi i piccoli dell’anno.
L’areale “virtuale” nel quale si spostano (pochi) orsi maschi vaganti copre oltre 34mila chilometri quadrati – dal Piemonte al Tirolo del nord – mentre quello delle femmine, pur ridotto al solo Trentino occidentale (circa 2.000 chilometri), risulta in lenta espansione.
Per quanto riguarda invece il lupo, la distribuzione vede 16 branchi in Trentino orientale e 11 in quello occidentale, con una riduzione delle aree senza branchi accertati nel Trentino sud occidentale. Infine, prosegue l’espansione dello sciacallo dorato, ormai diffuso su gran parte del territorio provinciale (nel comune di Tesero, in zona Fiavé/Lomaso, nel comune di Dro e in quello di San Lorenzo Dorsino).

 

 

Danni e prevenzione
Nel 2024 i danni da grandi carnivori hanno registrato un calo: 187 causati dall’orso per un totale di circa 145mila euro indennizzati (25% api, 35% agricoltura, 26% zootecnia, 14% altri patrimoni), e 118 episodi provocati dal lupo per 93mila euro tutti al patrimonio zootecnico. Complessivamente, sono stati 508 i capi di bestiame predati, in gran parte (467) dal lupo. A questi numeri si aggiungono 231 esemplari di bassa corte (galline e conigli) predati dall’orso.
Prosegue l’impegno sul fronte della prevenzione, con una verifica mirata della funzionalità delle opere: 161 nuove recinzioni elettrificate concesse a titolo gratuito o finanziate, 4 nuovi cani da guardiania finanziati (ora 99 in totale, ai quali si aggiungono diversi ulteriori esemplari prodotti dagli allevatori) e interventi mirati su 38 alpeggi, con il posizionamento di 14 box e la realizzazione sinora di 9 rifugi in legno (3 quelli realizzati nel 2024, mentre ulteriori 4 saranno costruiti nel 2025) dedicati ai pastori che accompagnano il bestiame in quota.

Sicurezza e gestione delle emergenze
Nel corso dell’anno, sono state effettuate 59 uscite della squadra emergenze orso, con 42 interventi del nucleo cinofilo e 4 catture, tra cui quelle delle orse F7 e F89, munite di radiocollare nell’ambito del monitoraggio di altri esemplari problematici. Sul fronte della sicurezza stradale, sono stati registrati 15 incidenti con orsi (1 mortale per l’animale) e 8 con lupi, senza conseguenze per le persone.
Fondamentale rimane la prevenzione, con la prosecuzione della sostituzione e della posa dei nuovi cassonetti anti-orso, secondo quanto previsto dal Piano provinciale per la messa in sicurezza dei sistemi di raccolta, con l’obiettivo di evitare che i selvatici si avvicinino ai centri abitati. Tutti gli enti locali interessati hanno avuto accesso ai contributi per la realizzazione degli interventi urgenti di priorità A, che riguardano le utenze domestiche delle aree maggiormente esposte al rischio di incursione, per un investimento complessivo di 1,8 milioni di euro.
La Provincia continua ad essere impegnata nelle attività di informazione, con l’obiettivo di comunicare a residenti e ospiti i comportamenti da mettere in atto nelle aree frequentate dai grandi carnivori. Parallelamente, nel 2024 sono proseguiti i numerosi percorsi di formazione per il personale, per gli allevatori e la popolazione. Infine, è stata confermata la partecipazione alle principali reti europee e internazionali, come la Convenzione delle Alpi, LCIE e il Bear Specialist Group dell’IUCN, oltre alla presenza al 28esimo Convegno IBA in Canada, con l’obiettivo di proseguire l’impegno per una gestione responsabile e condivisa anche con i maggiori esperti internazionali dei grandi carnivori