Il ricordo
sabato 23 Settembre, 2023
Napolitano, la lectio a Trento e quel malore al Sociale. Bassi: «La toga gli stringeva il collo e chiese di essere liberato dall’impiccio»
di Donatello Baldo
Franco Ianeselli e il ricordo dell'incontro nel 2016: «Fu un’esperienza straordinaria, ricordo la sua cultura, la sue gentilezza. In quell’occasione mi consigliò anche un libro, che poi lessi e che ora terrò come ricordo di lui e della sua grandissima personalità politica e istituzionale»
«Non solo un testimone del Novecento, ma un suo grande protagonista». Davide Bassi, ex rettore dell’Ateneo trentino, ricorda con queste parole il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano morto ieri all’età di 98 anni. E rammenta la famosa visita del Capo dello Stato a Trento, era il 2008, quando venne insignito dallo stesso Bassi dell’onorificenza di «professore onorario». «Quella visita la ricordo con affetto e gratitudine» racconta. Bassi ricorda anche quell’episodio che spaventò tutti, ma che poi si risolse con una battuta: «Lo avevamo bardato con la livrea accademica, e forse esagerammo un poco. La toga gli stringeva troppo il collo e chiese di essere liberato dall’impiccio, manifestando un lieve malore. Non era più giovanissimo — spiega — ma non smise di parlare e portò a termine la lectio magistralis».
«Non vorrei dire cose banali — afferma l’ex rettore — ma non posso non riconoscere a Napolitano di aver vissuto appieno il suo secolo. Da protagonista, da uomo di partito che ha portato i comunisti italiani su posizioni slegate dalla linea sovietica e da uomo delle istituzioni che ha servito con grande onore».
Anche il sindaco di Trento Franco Ianeselli ricorda Napolitano in città: «Inaspettatamente fui invitato dall’ex governatore Lorenzo Dellai ad una cena alla presenza dell’ex presidente della Repubblica. Era il 2016, venne a Trento per inaugurare una mostra alle Gallerie di Piedicastello. Fu un’esperienza straordinaria, ricordo la sua cultura, la sue gentilezza. In quell’occasione mi consigliò anche un libro, che poi lessi e che ora terrò come ricordo di lui e della sua grandissima personalità politica e istituzionale».
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