La tragedia in Cina
mercoledì 29 Ottobre, 2025
Morte di Mattia Debertolis, il giallo della traccia gps rimossa dal sito della gara- La famiglia: «Quasi un’ora di black out e nessun intervento, vogliamo risposte»
di Redazione
L'8 agosto il malore probabilmente dovuto al caldo. La famiglia e i compagni di squadra in un video: ancora nessuna risposta
C’erano oltre 40 gradi quel tragico giorno di agosto in cui Mattia Debertolis, l’atleta primierotto, tra maggiori esponenti del movimento dell’Orienteering in Italia, è morto durante una gara in Cina. L’indice di calore, in particolare, segnava 45 gradi. Ma sono tante le domande a rimanere inevase: perché non sono state adottate misure di sicurezza per il caldo estremo?Perché nessuno ha reagito alla traccia GPS ferma per quasi un’ora? Chi ha deciso di rimuovere i dati e i documenti ufficiali dopo la gara? Perché la federazione internazionale non ha osservato un minuto di silenzio durante i recenti Europei, nonostante la richiesta della federazione italiana e la presenza dei genitori di Mattia?
A porsele, a due mesi dalla tragedia, la famiglia, ma anche la squadra, il Park World Tour (PWT) a cui Mattia apparteneva.
Nonostante le ripetute richieste inviate alla Federazione Internazionale di Orienteering , nessuna risposta formale è arrivata. «Vogliamo solo sapere cosa è successo davvero», scrivono ora i compagni di squadra e i familiari, che denunciano un silenzio lungo e inspiegabile.
La gara sotto il sole cocente
Quel giorno, l’8 agosto 2025, la temperatura in Cina aveva superato i 45 gradi di indice di calore. Le condizioni erano state definite «estreme» dagli stessi tecnici delle nazionali, che nei giorni precedenti avevano chiesto chiarimenti agli organizzatori su eventuali misure di sicurezza contro il caldo.
La risposta, riferiscono alcuni team, fu vaga: in caso di emergenza si sarebbe «potuto anticipare l’orario di partenza delle gare». Ma nessuna misura venne poi adottata, e la presentazione ufficiale della riunione tecnica — che avrebbe dovuto contenere indicazioni operative — è stata in seguito rimossa dal sito delle competizioni.
La gara e i dati del GPS scomparsi
Alle 10:37 Mattia Debertolis, tra i migliori trenta atleti al mondo nella disciplina, prendeva il via. Era equipaggiato con due dispositivi GPS, i cui segnali risultavano visibili agli organizzatori e agli allenatori.
Poco dopo le 11:00, la sua traccia mostra una serie di errori anomali di percorso. Alle 11:10, il segnale si ferma improvvisamente. Nessuno, tuttavia, interviene: l’allarme viene lanciato solo alle 12:04, quasi un’ora dopo. Mattia viene trovato accasciato sotto un albero, a pochi metri dal sentiero principale, e trasportato in ospedale, dove muore poco dopo.
La traccia GPS della sua gara, così come altri documenti tecnici, sono stati rimossi dal sito ufficiale. Anche il report della riunione dei coach è scomparso.
Un dolore ancora vivo
A oltre sessanta giorni dalla tragedia, restano solo il dolore e le domande.
«Non vogliamo polemiche, ma la verità», scrive la famiglia. «Mattia merita giustizia e rispetto. Vogliamo sapere cosa è davvero accaduto quel giorno ai World Games in Cina». L’appello è stato rilanciato, sulla sua pagina Facebook, Erika Zagonel.