il caso

lunedì 8 Settembre, 2025

Morte di F36, due cacciatori saranno processati per concorso in uccisione di animale per crudeltà e senza necessità

di

Il corpo senza vita dell'orsa fu rinvenuto il 27 settembre 2023, nel comune di Sella Giudicarie. La Leal ha ottenuto il rinvio a giudizio

A seguito di una denuncia presentata da Leal tramite il proprio legale Aurora Loprete, il Pubblico Ministero, Dott.ssa Patrizia Foiera, ha chiesto il rinvio a giudizio di due delle quattro persone indagate per l’uccisione dell’orsa F36, il cui corpo senza vita fu rinvenuto il 27 settembre 2023, nel comune di Sella Giudicarie in provincia di Trento, L’udienza preliminare è stata fissata per il 9 febbraio 2026 presso il Tribunale di Trento.

 

Gli imputati saranno processati per concorso in uccisione di animale per crudeltà e senza necessità, ai sensi degli articoli 110 e 544-bis del codice penale. I due avrebbero ucciso l’orsa F36 sparandole con un’arma da caccia a canna rigata, pur non sussistendo alcun pericolo per la loro incolumità o quella di terzi, dato che l’animale non mostrava comportamenti aggressivi o confidenti.

Panzeri è accusato del reato di favoreggiamento personale, ai sensi dell’articolo 378 del codice penale in quanto avrebbe aiutato una persona a eludere le indagini, pronunciando la frase “…siete lontani anni luce, non ve lo dirò mai…” durante la notifica di un decreto di perquisizione il 17 maggio 2024.
L’orsa F36 è deceduta a causa di shock ipovolemico, risultato di lesioni traumatiche agli organi vitali provocate dal proiettile.

 

Gian Marco Prampolini, presidente LEAL stigmatizza l’efferatezza del crimine e ricorda: «Leal sarà presente in aula e si costituirà parte civile per chiedere giustizia per la morte dell’orsa F36. L’uccisione dell’orsa F36 è un atto di una gravità inaudita. Il nostro impegno va oltre la tutela dei singoli animali. Vogliamo lanciare un messaggio forte contro ogni forma di crudeltà nei confronti di orsi e di tutta la fauna selvatica: LEAL non trascurerà di agire sul fronte legale per contrastare questi crimini e assicurare che chi si rende responsabile di tali atti venga punito con la massima severità».