Il caso
venerdì 19 Settembre, 2025
Morte di Alessio Pedrotti, ora la procura ha chiesto l’archiviazione
di Redazione
Nella tragica vicenda rimangono aspetti da chiarire, le ipotesi sono molte, ma non sono stati trovati elementi che possano spiegare in maniera esauriente quello che è accaduto.

La Procura di Trento ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta sulla morte di Alessio Pedrotti, l’artigiano scenografo cinquantenne trovato moribondo nella sua casa di Civezzano, nel dicembre dell’anno scorso. Il decesso sopravvenne dopo qualche giorno, il 20 dicembre, senza che l’uomo riprendesse conoscenza. Le indagini non hanno del tutto chiarito la dinamica di quello che potrebbe essere accaduto, ma il medico legale ha concluso che la causa della morte di Pedrotti sono ferite auto inferte. Non è stata, però, ritrovato il coltello con la punta affilata o il punteruolo con il quale Pedrotti si sarebbe colpito a un braccio provocandosi una fortissima emorragia che lo avrebbe portato alla morte. Non è stato neanche possibile spiegare il perché non vi fossero tracce di sangue vicino al corpo dell’uomo che venne ritrovato ore dopo sulle scale di casa. Le ipotesi sono molte, ma non sono stati trovati elementi che possano spiegare in maniera esauriente quello che è accaduto.
I carabinieri del Risa di Parma avevano prelevato dalla casa di Pedrotti diversi reperti. Letali sono state tre ferite all’avambraccio sinistro che lo hanno ridotto in gravissime condizioni in fondo alle scale di casa, da cui sarebbe caduto in preda a un malore. Lì dove è stato rinvenuto il pomeriggio del 15 dicembre 2024 dal figlio più grande e dalla ex moglie sopraggiunti perché preoccupati per il prolungato silenzio del familiare. L’ex macchinista del teatro Santa Chiara era in condizioni disperate, in preda a una forte emorragia, dopo che la ferita più profonda delle tre gli aveva reciso un’arteria. Tagli, questi, compatibili con un coltello da cucina, stando al medico legale che ha effettuato l’autopsia, la vigilia di Natale. Di certo c’è che la sera del 13 dicembre Pedrotti era andato al bar con un amico e una volta rientrato aveva chiuso a chiave la porta di casa. Poi, forse la stessa notte, forse l’indomani mattina, si è alzato dal letto perché in preda a un malessere. E, precipitato dalle scale (a provarlo i traumi e i lividi riscontrati), sarebbe rimasto ore agonizzante sui gradini. Forse anche una giornata. Ma cosa, che oggetto, gli ha procurato quelle ferite? E in che modo? Sulle prime si era pensato anche all’attrezzatura da arrampicata rinvenuta a poca distanza dal corpo ma nessuno di quegli oggetti, almeno sulle prime, era apparso compatibile.