Politica e sport
venerdì 26 Settembre, 2025
Mondiali di ciclismo, la delegazione trentina è un caso: tutti uomini e il capoluogo non è stato rappresentato
di Donatello Baldo
Dopo la festa per l'assegnazione scoppia la polemica
La delegazione trentina volata in Rwanda, ricorda l’Ufficio stampa della Provincia, «è composta dal governatore Maurizio Fugatti, dal direttore generale della Provincia Raffaele De Col, dall’ex dirigente Sergio Bettotti e dai i vertici di Trentino Marketing rappresentati dal presidente Giovanni Battaiola, dall’amministratore delegato Maurizio Rossini e dal consigliere Luciano Rizzi». Tutti uomini, e si poteva evitare, soprattutto su un palco internazionale. Il ciclismo è anche femminile, e non occorre andare indietro fino alle gesta di Hélène Dutrieu, la «freccia umana» per ribadirlo. Basterebbe ricordare le glorie locali, da Maria Canins (altoatesina) fino alle ultime protagoniste delle due ruote locali: per esempio Letizia Paternoster campionessa mondiale su pista nel 2021, Letizia Borghesi, seconda all’ultima Parigi-Roubaix e come dimenticare Antonella Bellutti, due titoli olimpici su pista nel 1996 e nel 2000.
Insomma, l’altra metà del cielo ciclistico andava rappresentata. Anche con queste ultime sul palco, perché no; oppure con rappresentanti donne del mondo dello sport, e ce ne sono, come la presidente del Comitato olimpico trentino Paola Mora. Se invece si voleva allargare alle donne nelle istituzioni, poteva rappresentare il Trentino a Kigali la vicesindaca di Trento Elisabetta Bozzarelli. E non solo perché donna. Oltre alla mancata presenza femminile, infatti, c’è un’altra anomalia nella composizione della delegazione trentina: manca la città di Trento, il capoluogo, dove tra l’altro si svolgeranno molte delle gare, soprattutto le corse su strada. Trento, poi, sembra aver contribuito molto nelle fasi precedenti all’assegnazione, con un’attività diplomatica non da poco, e questo lo avrebbero riconosciuto anche i vertici della Trentino Marketing. In Comune, per questa esclusione, sembra ci sia molta delusione. E accusano la Provincia di non aver voluto nella delegazione Ianeselli, o chi per lui, per «motivi politici». Per far passare la vittoria dell’ottenimento del Mondiali di ciclismo al solo merito della Provincia. Quindi a Fugatti. Non a Ianeselli.
Il sindaco non commenta: «Siamo contenti, anzi felicissimi per l’assegnazione. Il Comune di Trento c’è in ogni caso. Anche se non è stato invitato a Kigali è disponibile, come sempre, a fare la propria parte per l’intera comunità trentina. Zero polemiche».
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