Il personaggio
domenica 13 Agosto, 2023
Malé, a 85 anni ancora in negozio: «Mi piace stare con la gente»
di Eva Polli
Dal lontano 1978 Enzo Taddei gestisce un negozio di stoffe, tende e arredamento

La vocazione commerciale del capoluogo solandro, Malé, è fuori discussione ma da tempo serpeggia la preoccupazione che vadano pian piano a morire le attività del centro storico. Molte nel corso di questi ultimi anni hanno chiuso, molte stanno chiudendo, qualcuna trova un’alternativa, qualcuna no. Una delle attività più longeve è quella del negozio di stoffe, tende e arredamento di Enzo Taddei, in piazza Maria Assunta davanti alla chiesa omonima.
La prima persona che incontriamo entrando è un turista con al seguito un gruppo. Alla domanda: «È la prima volta che viene in questo negozio?», risponde compiaciuto: «No, ci torno ogni anno dal 1971», e si comporta proprio come fosse a casa sua in piena sintonia con Enzo Taddei che si precipita a scoprire quali sono le esigenze dei suoi affezionati clienti.
Che dire? Fin dal primo approccio l’intervista promette bene ma ancor meglio promette la solidità di questa attività commerciale. Eppure Enzo Taddei, classe 1938, 85 anni portati benissimo, potrebbe essere in pensione da un bel po’ di tempo. Come mai non lo fa? «Perché mi diverto – dice -. Ho piacere a stare con la gente, il che mi consente di tenere la mente sveglia».
Fosse per lui continuerebbe a dire che la socialità è il vero e proprio piacere di questo lavoro e così l’argomento, per forza di cose, si sposta su altro. Avrà pure piacere anche a toccare e sentire le stoffe tra le mani, a misurarle in modo che aderiscano ai bisogni del cliente? «Certo – risponde – , mi piace, ma il mio più grande piacere, la mia più grande soddisfazione è il riscontro della gente che torna: ne viene da tutta Italia, io cerco di capirne le aspettative ma mi succede anche di modificarle dopo aver chiacchierato del loro progetto».
In questo modo Enzo scardina il detto che il cliente ha sempre ragione ed entra attivamente nelle scelte che opera la clientela. Ciò senza recare danno alla sua attività che è iniziata con le prozie dal 1862, è proseguita con la mamma dal 1948 in poi ed è stata presa in mano da Enzo ne 1978. Ma com’è cambiata negli anni questa attività? «Non è cambiata – garantisce Enzo -. È vero, son cambiati gli articoli e non vendo le stesse cose di cinquant’anni fa, ma il rapporto con il cliente è rimasto lo stesso, cordiale come sempre. Molte attività chiudono perché non reggono la concorrenza e cala drasticamente il volume d’affari. In effetti ora siamo in un periodo di magra rispetto a dieci anni fa ma questo fa parte dell’evoluzione delle cose nel tempo. Il negozio deve stare al tempo, non posso vendere le stoffe e i disegni di quindici anni fa, non esistono nemmeno più. Un tempo vendevo cuscini di lana, oggi non li vuole più nessuno. Oggi però è più forte la concorrenza. Bisogna adeguarsi, avere prodotti che Amazon non ha e mantener fede alla propria linea senza scadimenti».
La storia
Coppia di Fiemme in gara ai mondiali di trasporto moglie: al vincitore birra quanto il peso della compagna
di Samantha Deflorian
In Finlandia 18 nazioni al via, oltre 200 partecipanti. Tra loro anche Barbara Cornetti e Christian Deflorian, già famosi per i loro viaggi nel mondo a bordo del loro van
Il caso irrisolto
Spariti da Fiavè: dopo 13 anni Renato Bono e Carla Franceschi sono ancora nella lista degli scomparsi
di Benedetta Centin
Dovevano imbarcarsi per il Kenya ma di loro si sono perse le tracce esattamente tra il 2 e il 3 luglio 2012. Passaporti e valigie ancora da ultimare sono rimasti a casa
L'intervista
Adriano Panatta: «Voglio morire 5 minuti dopo Bertolucci e fargli il gesto dell'ombrello. Sinner? Inscalfibile come le sue montagne»
di Lorenzo Fabiano
Il celebre tennista si racconta: «Il mio Wimbledon? Paolo Villaggio era il mio finto coach. Per vincere con Alcaraz Jannik deve servire almeno il 70-75% di prime palle»
l'intervista
Maurizio Zulian e il primo studio veterinario per piccoli animali del Trentino: «Cani e gatti? In passato ignorati ora trattati come bebè»
di Anna Maria Eccli
Il medico roveretano è anche appassionato e riconosciuto egittologo: «L’animale d’affezione è solo per le persone sole? Una stupidaggine»