Cronaca

lunedì 8 Settembre, 2025

Levico, si finge maresciallo e chiama un’anziana: «Sua nipote ha bisogno di soldi». Poi va da lei e le sfila la fede

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Un giovane, minorenne, è stato denunciato per truffa aggravata. Recuperata la refurtiva

Nel corso del pomeriggio dello scorso sabato, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Borgo Valsugana, supportati dai colleghi della Stazione di Levico Terme, hanno denunciato un minorenne italiano, senza fissa dimora, per truffa aggravata ai danni di un’anziana donna a Levico Terme.

 

Inizialmente, grazie ad una segnalazione di truffa appena consumata in un’abitazione, giunta tramite il numero unico di emergenza 112, i militari sono intervenuti in pochi minuti nel centro abitato di Levico Terme, dove un uomo aveva segnalato che l’anziana madre era da poco rimasta vittima di una truffa.

 

Appena prima, infatti, la donna aveva ricevuto sul telefono di casa una telefonata da parte di un sedicente Maresciallo dell’Arma, il quale l’avvisava che la nipote aveva investito una persona e che, al fine di evitare l’arresto, avrebbe dovuto consegnare una somma di denaro e tutti i gioielli in oro presenti in casa ad un altro Maresciallo che di lì a poco sarebbe giunto presso l’abitazione (il tutto mentre in sottofondo si sentiva una giovane voce femminile rotta dal pianto esclamare disperatamente nonna! nonna!”). Nel frattempo, mentre l’anziana donna veniva ancora trattenuta al telefono dal sedicente Maresciallo (espediente usato dai truffatori per impedire che la vittima potesse chiedere aiuto o consiglio a qualcuno), a casa si era presentato l’altro finto Maresciallo, il quale, con modi gentili ritirava soldi e gioielli, aiutando anche l’anziana a sfilarsi la fede nuziale, ultimo gioiello rimasto in suo possesso, per poi allontanarsi. A quel punto, la donna veniva raggiunta nella propria abitazione dal figlio, il quale, resosi conto della truffa appena consumata, allertava il 112 descrivendo l’accaduto e fornendo la descrizione del presunto truffatore.

 

Grazie alle indicazioni della vittima e alle immediate ricerche attivate in zona dalla Centrale Operativa dei Carabinieri di Borgo Valsugana, con diverse pattuglie impegnate a battere il territorio alla ricerca del fuggitivo, il presunto responsabile veniva rintracciato poco dopo e a breve distanza dall’abitazione, mentre la refurtiva (consistente in 70 euro in contanti e diversi gioielli in oro) di cui l’indagato aveva appena provato a disfarsi gettandola in un cortile privato, veniva interamente recuperata e restituita al legittimo proprietario.

 

Al termine degli accertamenti, dopo aver informato il Magistrato di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Trento, i Carabinieri hanno deferito il giovane in stato di libertà, mentre ulteriori verifiche sono in corso per l’individuazione di eventuali complici.

 

I Carabinieri consigliano sempre di contattare il 112 NUE, senza remore, per segnalare qualsiasi richiesta sospetta ed invitano a diffidare di chi pretende di ricevere denaro contante o altro genere di valori, per risolvere situazioni in cui riferiscono essere rimasti coinvolti degli stretti congiunti.