il caso

martedì 6 Maggio, 2025

La febbre, la setticemia poi l’emorragia: Zoe Anne Guaiti muore, incinta, a 39 anni

di

La donna abitava a Bolognano d’Arco. Nel fine settimana i primi sintomi poi il peggioramento e la corsa in ospedale a Trento. I medici indagano sulle cause dell'infezione

Quel lieto evento, atteso nel giro di tre mesi, si è trasformato in un doppio lutto. E, dopo il bambino che aveva in grembo, se n’è andata anche lei, a soli 39 anni. Un dramma che si è consumato al reparto di ginecologia dell’ospedale Santa Chiara di Trento, ieri mattina. A perdere la vita Zoe Anne Guaiti, residente a Bolognano di Arco. Non ha retto alle complicazioni avvenute a seguito di una grave infezione, che si è manifestata mentre era incinta al sesto mese.
I primi sintomi
Zoe Anne Guaiti si era sentita male nel fine settimana: i sintomi sembravano essere inizialmente quella di una grave influenza. Poi la febbre è salita sempre di più, fino a raggiungere i 40 gradi.
A quel punto, il marito ha chiamato i soccorsi che hanno disposto, visto anche lo stato di gravidanza, il ricovero urgente in ospedale. Nella notte, la donna è stata portata in elicottero al pronto soccorso del capoluogo.
La situazione in cui versava la 39enne si è rivelata, dopo una prima valutazione da parte dei medici, più grave del previsto. Il personale del reparto di ginecologia le ha diagnosticato una setticemia, rilevando come il feto fosse già morto, non si sa se a causa della medesima infezione.
A quel punto le è stato indotto il parto: la paziente era rimasta cosciente per tutto il tempo.
In ospedale
Dopo il parto le sue condizioni sono precipitate: ci sarebbe stata una pesante emorragia, e il cuore della donna, già provato dalle condizioni con cui era giunta in ospedale, non avrebbe retto. La notizia, tra parenti e amici si è sparsa nella mattinata di ieri. Zoe Anne Guaiti era originaria di Milano, cittadina britannica per parte di madre e dopo il trasferimento della famiglia in Trentino aveva vissuto prima a Ledro e poi a Rovereto, dove aveva studiato all’istituto d’Arte Depero. Dopo il diploma aveva lavorato a lungo come libraia nelle librerie Giunti di Rovereto e Riva del Garda: in tanti la conoscevano, anche solo di vista, per la sua trascorsa attività professionale.
E tra la città della Quercia, l’Alto Garda e la valle di Ledro sono tanti a piangere la sua scomparsa. Lascia una figlia e un figlio di pochi anni d’età, oltre al marito, i genitori e i tre fratelli.
La nascita del terzo figlio era attesa per agosto.
Indagini mediche in corso
I medici stanno indagando sulla causa dell’infezione, che nella giornata di ieri risultava ancora ignota. Dopo il decesso, il feretro della donna è stato portato nelle celle mortuarie dell’ospedale Santa Chiara. Al momento non è stato disposto il funerale: con tutta probabilità l’ospedale disporrà un’autopsia sanitaria, una procedura standard in casi come questi, per accertare le cause della morte.
Ancora oggi, nel 2025, gli episodi di sepsi durante la gravidanza, prima o dopo il parto, costituiscono la prima causa di morte per le donne che aspettano o che hanno appena dato alla luce un bambino, sia nei paesi in via di sviluppo, sia in quelli del mondo occidentale.
Le infezioni sono molto temute (e l’allerta negli ospedali è molto alta, anche per timore della presenza di batteri antibiotico resistenti). Ma nel caso avvenuto la notte scorsa a Trento non sarebbe esclusa la concomitanza di altri fattori.
Ai famigliari accorsi nella mattinata di ieri in ospedale, i medici hanno fatto sapere di «aver fatto tutto il possibile» per salvare la vita della giovane donna.