l'editoriale

martedì 9 Settembre, 2025

La domenica bestiale senza calcio

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Una maratona sul divano davanti alla tivù a seguire altro: volley, Formula Uno, basket e tennis. E il tutto è andato in onda in diretta sulle tivù in chiaro in alternativa a quelle a pagamento

«Che domenica bestiale», cantava nel 1982 Fabio Piccaluga, al secolo Fabio Concato, in quella che diventò un’icona della musica leggera melodica italiana. Raccontava di come lui il suo amore per «la domenica con te» lo portasse al lago per una gita romantica in barca partendo da Milano all’alba. Ma, la domenica, è anche il giorno della messa pagana più popolare: «La partita di pallone», e questo lo cantava Rita Pavone nel lontano 1962.

 

Il campionato è sospeso per gli impegni della nuova Nazionale di Rino Gattuso (già che ci siamo, calma e gesso: buona la prima, ma venerdì sera abbiamo fatto cinque gol ai carpentieri dell’Estonia, mica abbiamo battuto la Spagna. I conti per staccare il biglietto per l’America li faremo a novembre a San Siro contro la Norvegia): gita al lago, quindi, per la prima domenica di settembre e ultimo scorcio d’estate? Nì, perché per molti italiani (almeno stando ai numeri dell’Auditel) la domenica appena trascorsa è stata una maratona sul divano davanti alla tivù a seguire altro: volley, Formula Uno, basket e tennis. Roba che solo qualche anno fa ti avrebbero preso per un pazzo. E invece… e invece non solo gli ascolti certificano un’evoluzione, ma addirittura, e questo è il dato di fatto più significativo, il tutto è andato in onda in diretta sulle tivù in chiaro in alternativa a quelle a pagamento. Vogliamo chiamarlo servizio pubblico? Sì. Lo sport è uno straordinario veicolo di crescita, educazione ed aggregazione: renderne gli eventi di primaria importanza fruibili a tutti è un dovere morale in un Paese civile. E domenica questo, a differenza che in tanti casi del passato anche recente, è avvenuto.

 

Protagonisti i canali Rai per il Mondiale femminile di volley e l’Europeo maschile di basket, TV8 per la Formula Uno a Monza, e Supertennis per la finalissima tra Sinner e Alcaraz a New York. Un ballo di telecomando da godersi a costo zero. La maratona è scattata dopo pranzo su RaiUno con la meravigliosa Italvolley femminile di Julio Velasco che dopo l’Olimpiade di un anno fa ha ora conquistato anche il titolo mondiale al termine di una battaglia con la Turchia. Melissa Vargas, cubana naturalizzata turca, è stata fenomenale quanto letale, ma al tiebreak le nostre ragazze si son compattate, hanno alzato gli argini e hanno alla fine vinto perché son più squadra. Più o meno alla stessa ora, sul Tv8 Verstappen impartiva a tutti una lezione di guida a Monza, dove il rosso Ferrari è apparso parecchio sbiadito e il Cavallino mogio mogio. Tempi duri, musica dei Dire Straits se vi pare. Giusto una pausetta, e all’ora del tè toccava all’Italbasket del Poz contro la Slovenia agli ottavi dell’Europeo. Niente da fare contro le bombe da tre del fromboliere Nba Luka Doncic. Vabbè, si sapeva sarebbe stata dura. Il tempo di mettere qualcosina nello stomaco per la cena, e dulcis in fundo si alzava il sipario più atteso, la sfida delle sfide, la finale Us Open tra Sinner e Alcaraz in diretta su Supertennis. In realtà la sfida non c’è nemmeno stata: Alcaraz è stato troppo, è stato un uragano che si è abbattuto sull’Arthur Ashe, e quando sta così bisogna dire che è ingiocabile (ultimamente succede spesso). Sinner ha cercato di arrabattarsi, ma alla fine si è piegato e dopo 65 settimane ha dovuto cedere la leadership del tennis mondiale al rivale. In tribuna c’era Trump (fischi), ma non c’era l’amuleto Seal, come già un anno fa a New York e quest’anno a Wimbledon, e guarda caso Sinner ha perso. Non siamo superstiziosi, però… sai com’è, ci si aggrappa anche a quello. Non buttiamoci giù, mica finisce qua, ne vedremo a lungo delle belle tra questi due. Appuntamento alle brume di novembre a Torino per le Finals (speriamo, almeno la finale, in chiaro). Tasto off, si spegne la luce, sebbene un po’ le balle ti girano, sei più agitato del Martini di James Bond e fatichi a prendere sonno.

 

La «domenica bestiale» è finita così, ai confini del lunedì. E al risveglio ci vai sopra e pensi che sì, è stata al di là dei risultati una bella domenica: segno che anche senza il calcio che fa man bassa si può star bene, segno soprattutto che lo sport per tutti fa bene. Almeno per un po’, diciamo: sabato c’è Juve-Inter, torna l’ancien régime e in chiaro per tutti vedi o ascolti solo chi il Derby d’Italia te lo racconta. Amen.