Il fatto
martedì 9 Luglio, 2024
La chiamata (finta) dei carabinieri miete una vittima, mentre una trentina «si salva»
di Redazione
Il copione è sempre lo stesso: un familiare in difficoltà che ha bisogno di soldi
L’informazione «salva» le vittime che entrano nel mirino dei truffatori. Ne è prova un altro caso di tentativo di truffa non riuscito ai danni di una donna si settant’anni residente a Civezzano che giovedì 4 luglio ha ricevuto una telefonata da un sedicente maresciallo dei carabinieri, ovviamente fittizio, che le comunicava la necessità della figlia, incorsa in una grave problematica di natura giudiziaria per la quale sarebbe stata arrestata, la necessità di pagare una «cauzione» in contanti. Formula che non esiste in Italia. L’intuito e la successiva decisiva segnalazione della signora ai carabinieri ha permesso ai militari di presentarsi al posto di quest’ultima all’appuntamento concordato dalla stessa con il finto maresciallo, identificandone dunque il complice che avrebbe avuto il compito di riscuotere la famigerata «cauzione». A seguito di perquisizione personale il fermato è stato trovato in possesso di ben 3000 euro in contanti, tutti in pezzi da 100, frutto di una ulteriore truffa, andata a buon fine, commessa qualche ora prima a Bolzano, nel primo pomeriggio, con le medesime modalità, ai danni di una signora del posto.
I carabinieri hanno così denunciato un ventenne italiano originario della provincia di Napoli, perché individuato quale responsabile, in concorso con almeno un’altra persona in fase di identificazione, del tentativo di truffa della donna di Civezzano e di una truffa andata invece a segno ai danni di una signora, classe 1939, avvenuta qualche ora prima a Bolzano.
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