Privilegi
domenica 19 Ottobre, 2025
Kompatscher: «Le indennità si aggancino ai salari di tutti»
di Tommaso Di Giannantonio
Svp: «Pronti a bloccare il nuovo aumento ma abbiamo registrato un clima di tensione»

«Io ho fatto la mia parte». Il governatore altoatesino Arno Kompatscher, attuale presidente della Regione, ha avanzato più di una proposta per modificare il meccanismo di adeguamento delle indennità dei consiglieri regionali, che, con l’odierno sistema, potrebbero aumentare di altri 740 euro lordi al mese a partire da inizio 2026 (oggi la retribuzione lorda mensile dei consiglieri ammonta a 11.563 euro).
«Ho consegnato ai capigruppo di maggioranza ipotesi di modifica che, oltre a essere ragionevoli, potrebbero trovare anche un consenso più ampio», spiega Kompatscher (Svp), che aveva preso l’impegno in Aula. Nei giorni scorsi, però, sia a margine dei lavori d’Aula sia in Commissione non si è arrivati ad alcuna conclusione. Anzi, in Commissione, è stato bocciato il disegno di legge di Filippo Degasperi (Onda), sostenuto anche dal Pd, che mirava a eliminare il meccanismo di indicizzazione delle indennità, attualmente ancorato al rinnovo del contratto dei dipendenti della Regione. «Purtroppo sembra che, per motivi a me sconosciuti, nell’incontro tra i capigruppo di maggioranza e minoranza non si è arrivati neanche a iniziare un dialogo», prosegue il presidente altoatesino. L’impasse, però, sarebbe soprattutto all’interno della maggioranza.
Kompatscher non vuole svelare le ipotesi di modifica, ma precisa che «non è vero che, come qualcuno ha detto, l’ipotesi di usare come criterio la media della progressione salariale di tutti i cittadini in regione non sarebbe praticabile perché mancherebbe il chiaro riferimento — puntualizza — Il dato, invece, esiste: viene rilevato annualmente dall’Inps. Pertanto il riferimento sarebbe disponibile, chiaro e di facile applicazione». Il governatore, dunque, lascia intendere come una delle principali proposte sia proprio questa: agganciare le indennità dei consiglieri ai salari di tutti i lavoratori trentini e altoatesini.
«Da parte nostra — spiega Harald Stauder, capogruppo della Svp in Consiglio regionale — c’era la piena volontà di discutere delle ipotesi di modifica, tra cui quella della Svp, ma non siamo riusciti a discuterla perché c’era un clima di tensione fra i diversi gruppi, che si è manifestato anche nella riunione dei capigruppo, dove si è discusso del metodo per prendere parola e non del merito. Per quello che abbiamo visto, non si poteva andare avanti. Inoltre alcuni consiglieri della minoranza e della maggioranza hanno rimarcato come l’attuale legge sia stata fatta soltanto tre anni fa…». Qualcuno, però, pensa che sia solo una strategia per andare per le lunghe e far scattare il nuovo aumento delle indennità a inizio 2026. «Noi siamo pronti a modificare il meccanismo di adeguamento prima dell’inizio del 2026», prosegue Stauder, che però, come tanti altri in Consiglio (sia fra i gruppi di maggioranza sia fra le minoranze) tende a escludere l’eliminazione in toto dell’adeguamento automatico delle retribuzioni dei consiglieri (il T di ieri): «Deve esserci una maggioranza grande, non solo politica, per approvare la modifica: non vogliamo uscire con vincitori e vinti».
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