la tragedia

giovedì 23 Marzo, 2023

Incidente in cartiera, perde la vita Daniele Deimichei di Ala

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L'uomo aveva 48 anni. Da tempo viveva a Caprino Veronese nell’azienda agricola di proprietà della famiglia della moglie. Lascia due figli

Stava per staccare, mancavano pochi minuti al cambio turno. Quando è successo l’irreparabile: è rimasto incastrato tra le rotative di un grosso rullo utilizzato per la produzione della carta. I colleghi presenti hanno chiamato subito aiuto: si è alzato in volo l’elicottero del servizio urgenza emergenza dell’Ulss di Verona. Ma, quando sono arrivati, i sanitari l’hanno trovato già morto. La vittima dell’ennesimo incidente sul lavoro è Daniele Deimichei, 48 anni (a giugno ne avrebbe compiuto 49), trentino di Ala. Da circa un anno lavorava alla «Nova Papyra», cartiera di Villafranca, dove ieri, attorno alle 15.30, è avvenuto il tragico incidente. Ad Ala, dove manteneva la residenza, lascia la sua famiglia d’origine, i genitori e il fratello Lorenzo. A Caprino Veronese, dove era residente, lascia invece la moglie e i due figli ancora giovanissimi. Da circa un anno era stato assunto nella cartiera veronese, ma da molti più anni aveva lasciato la sua Ala, quella città che lo aveva visto nascere e formare le prime amicizie e vivere le prime relazioni. Ala gli era rimasta nel cuore tanto che spesso tornava per passare tempo con i propri famigliari e con qualche amico di gioventù. Tante passioni, un grande cuore e un instancabile lavoratore. A Caprino lo aveva portato l’amore. Vivevano insieme in un agriturismo non molto lontano da Madonna della Corono, di proprietà della famiglia di lei, immersi tra animali e natura. E nel bosco amava passeggiare e stare anche se, ultimamente i sentieri li voleva attraversare a cavallo della sua moto da cross. Si era avvicinato al mondo delle due ruote da enduro per assaporare in un modo ancora diverso il paesaggio naturale che lo circondava e nel quale trovava una sua personale dimensione. La famiglia, il lavoro, gli amici di sempre. Un equilibrio che ieri si è spezzato per sempre portando da Villafranca a Caprino e a Ala una nube di tristezza e profondo dolore. Sulla vicenda ci sono ancora molti lati da chiarire e su quanto accaduto ieri se ne sta occupando il corpo dei carabinieri della compagnia di Villafranca, con il supporto dei tecnici dello Spisal, l’ufficio dell’azienda sanitaria di Verona che si occupa di sicurezza sul luogo di lavoro. Tanto è successo in quelle frazioni di secondo che meritano un’analisi più approfondita. Deimichei potrebbe essere stato vittima di un malore conseguente o non collegato con l’infortunio. Il rullo infatti avrebbe stritolato il braccio, ma senza toccare gli organi vitali. Nel corso dell’incidente, però, Deimichei avrebbe avuto un grave malore, forse un infarto. A complicare il quadro l’orario del cambio turno, quando sono pochi gli operai nei pressi dei macchinari. Un dato da non sottovalutare perché, forse, ma è davvero difficile dirlo, qualcosa si sarebbe potuto fare. O almeno si potrebbe sapere meglio come si sia svolta questo dramma. L’incidente ha subito avuto un’eco sovraregionale valicando i confini veronesi e giungendo in quelli trentini sollevando le prime reazioni dal mondo sindacale. «L’elenco delle morti sul lavoro si allunga sempre di più – scrive Emiliano Galati, Segretario Fistel Cisl Verona -Serve un cambiamento di rotta a partire dal sistema Spisal che va messo nelle condizioni di diventare un organismo di assistenza e di vigilanza che affianchi ogni datore di lavoro nell’accompagnamento alle misure di prevenzione e di protezione». Per i sindacati veronesi bisogna accelerare per investire in prevenzione grazie alle risorse messe a disposizione dal Pnrr. «Le aziende non certificate in salute sicurezza sul lavoro – continua Galati – devono essere sottoposte ad una stretta vigilanza e va fatta una corretta formazione oltre che un addestramento adeguato e che sia implementato passando dalla modalità online a quella in presenza. Si devono raddoppiare i controlli nel caso di appalti, subappalti o compresenza di più aziende e, più in generale, rafforzare l’insegnamento sulla sicurezza nelle scuole». Idee condivisibili che mettono in risalto la tragedia di una famiglia spezzata per l’ennesimo incidente sul lavoro.