Città

giovedì 25 Aprile, 2024

Occupato l’ex edificio della Sovrintendenza di Via Margherita a Trento. «Situazione intollerabile tra droga e miseria»

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La denuncia del vicino nido: «Sede usata come rifugio di fortuna, spaccio continuo»

Una finestra visibilmente sfondata, forse a sassate, forse a sprangate, i frammenti di vetro ancora a terra e una coperta (è grigia, pochi giorni fa era marrone) appoggiata al pertugio che permette di scavalcare senza tagliarsi le mani: è questa l’immagine che restituisce l’ex sede dell’ex Sovrintendenza agli studi in via Santa Margherita, a pochi passi dal centro storico di Trento. Salendo al secondo piano del nido aziendale dell’Ateneo, che sta proprio di fronte, da una finestra si può scorgere un soggiorno di fortuna costruito dagli ospiti dell’edificio «occupato da ormai un paio di settimane», come conferma la referente pedagogica della scuola d’infanzia. Alcune paia di scarpe sulla destra, una bottiglia di coca cola in vetro poco più in là e dei sacchi a pelo, o delle coperte, ammassate per ricreare l’illusione di avere un letto nel quale dormire e un tetto sulla testa per ripararsi dalle gelide notti degli ultimi giorni. Una situazione che destabilizza e che porta a riflettere sulle motivazioni che stanno a monte. Cosa spinge queste persone a scavalcare una ragnatela di vetri, rischiando di procurarsi delle ferite, per poi saltare da un’altezza di due metri e finalmente trovare riparo?
«Che strano il destino – commenta la referente pedagogica – alcune delle nostre educatrici si sono formate proprio lì, in quella che, una volta, era la sede dell’Istituto Regionale di studi e ricerca sociale (oggi Fondazione Demarchi) e prima del Provveditorato agli studi ». Alle 10 del mattino all’interno della struttura non c’è già più nessuno, chi ci abita cerca di sgattaiolare via all’alba per non farsi notare e rientra solo a tarda serata. «Sono i nostri nuovi vicini di casa», scherza una dipendente del nido che cerca di sdrammatizzare su una problematica complessa che «è già stata resa nota sia al Comune che alla Provincia» afferma la referente pedagogica. «Ai via vai degli ultimi giorni – continua – si sommano una serie di eventi spiacevoli come lo spaccio fuori dal nido in pieno giorno e che è stato visto in prima persona da un genitore mentre portava qui il proprio figlio». Non solo, poco distante dalla scuola d’infanzia sono anche state rinvenute delle palline di sostanza stupefacente, che sono state rimosse dalle forze dell’ordine con l’aiuto delle unità cinofile. Poi ci sono «la sporcizia, la pipì sulla strada, l’odore nauseabondo, la carta stagnola per terra»: tutti elementi che preoccupano moltissimo sia le educatrici che i genitori perché «i bambini rischiano anche di farsi male». Tra le immagini più impressionanti, c’è una foto scattata lo scorso 15 aprile in mattinata che immortala un ragazzo incappucciato mentre scavalca il portone dell’edificio e si fa spazio tra i vetri appuntiti della finestra appoggiandosi alla «coperta- cuscinetto». Lo scatto è stato inoltrato tempestivamente a chi di competenza negli uffici provinciali, accompagnato da una lettera.
La referente amministrativa fa sapere che «Provincia e Comune sono stati già contattati» e al momento la risposta di un tecnico ha confermato che la situazione è ben nota e che sono stati eseguiti alcuni sopralluoghi con annessi interventi delle forze dell’ordine che hanno provveduto a sgomberare l’edificio». La Provincia ha informato anche che «le utenze sono state disattivate» e che per «risolvere la situazione in via definitiva si dovrà attendere l’inizio della ristrutturazione dell’immobile» prevista nei prossimi mesi e che prevede la trasformazione del palazzo ex Provveditorato agli studi in Polo archeologico della città con annessa biglietteria per l’accesso alla Villa romana di Orfeo. Al momento, però, non è nemmeno stato pubblicato il bando di gara.