Il caso

domenica 15 Giugno, 2025

Senza campo, il Trentino Cricket è costretto a trasferte in Veneto per giocare partite «in casa»

di

La società si augura che nell’area San Vincenzo l’Amministrazione trovi una soluzione definitiva al problema strutturale che si protrae da anni e che mette a rischio l'attività

Esiste una squadra che può giocare sul campo della propria città solamente una partita a campionato, costretta a lunghi viaggi per tutte le altre gare che sulla carta sarebbero «casalinghe». Questa squadra è il Trentino Cricket, compagine che in bacheca ha pure una Coppa Italia e ben tre scudetti (titoli conquistati tra il 2011 e il 2017), ma che ora ha problemi logistici che mettono a repentaglio la prosecuzione dell’attività sportiva giovanile e senior. «Se a San Vincenzo non troveranno lo spazio (serve un’area equivalente a circa due campi da calcio, ndr) per una struttura per questa disciplina, significa che a nessuno, nelle amministrazioni pubbliche, interessa risolvere una situazione che si trascina da anni. Vedremo». Non usa tanti giri di parole Masood Asghar – presidente gialloblù e vicepresidente della Federazione nazionale – mentre è impegnato a bordo campo in occasione del match tra le squadre under 15 di Trentino e Verona, una delle pochissime partite che gli aquilotti giocheranno quest’anno in via Fersina. «Fino al 2019 abbiamo scritto la storia del cricket italiano – prosegue Waseed Ashgar, che è pure consigliere comunale a Rovereto – poi abbiamo ridimensionato la squadra per puntare con convinzione sui giocatori locali. Il nostro movimento coinvolge ora un centinaio di tesserati, e potrebbe allargarsi di molto se solo avessimo un campo di allenamento e non dovessimo percorrere centinaia di chilometri pure per le partite in casa». Ora come ora, la situazione è questa: su tutto il territorio provinciale, il Trentino Cricket ha come unico spazio idoneo alle partite ufficiali il campo da baseball di via Fersina, che però è appunto utilizzato anche (o meglio, soprattutto) dalle squadre di baseball trentine: non appena escono i calendari di quest’ultima disciplina, le varie realtà prenotano (giustamente) all’Asis il «diamante», che quindi rimane disponibile per il cricket in pochissimi frangenti. Quando il Trentino Cricket deve giocare i propri match interni (di Serie A, under 17 e under 15) deve quindi cercarsi quasi sempre un altro campo tra Padova, Venezia o altre città non certo comode. «Ed è un problema di costi, ma anche pratico – prosegue Waseed Ashgar – soprattutto quando si parla di ragazzini». E nelle pochissime volte che i gialloblù possono giocare a Trento, devono organizzarsi per allestire il campo con il pesantissimo pitch (il tappeto che serve per far rimbalzare nel modo corretto la pallina) la cui stesura e rimozione richiedono almeno un’ora. «Ecco perché non possiamo allenarci qui – prosegue Waseed Ashgar – perché si impiegherebbe troppo tempo a preparare il campo. E questo ci limita molto: siamo entrati nelle scuole con dei progetti che hanno riscosso molto interesse, ma quando poi i ragazzi chiedono ai genitori di informarsi per iscriversi, rimangono delusi nel vedere che la situazione strutturale è questa. È un peccato perché considero il nostro sport, che prevede partite di diverse ore, formativo e socializzante». Appena fuori dalle recinzioni si sta preparando una piattaforma per i lanci e le battute, così da rimediare in maniera del tutto parziale al problema. «Per il resto giochiamo nel parcheggio della il T Quotidiano Arena, con tornei amatoriali che portano qui sacco di gente da ogni angolo della provincia», aggiunge Waseed. «Qualora avessimo un campo nostro – ribatte Masood – potremmo organizzare eventi internazionali capaci di portare tanta gente in città». Ora la pallina (da cricket) passa a Provincia e Comune.