L'intervista

venerdì 30 Maggio, 2025

Il nuovo assessore alla mobilità di Trento: «In città passano 320 mila veicoli al giorno. Ecco come li ridurremo»

di

Michele Brugnara: «Sì alle zone 30, diminuiscono la mortalità. Nuova ciclabile per Mattarello»

A Trento ogni giorno passano più di 300mila auto. «Serve un piano provinciale della mobilità sostenibile», dice Michele Brugnara, neo assessore alla mobilità del Comune di Trento.
Come evidenziato dal report sullo stato del clima in Trentino, gli effetti dei cambiamenti climatici – frane, smottamenti e alluvioni – avranno un impatto anche su strade e ferrovie (il T del 28 maggio).

 

Quanto pesano sulle casse comunali i fenomeni naturali estremi?
«Abbiamo registrato un aumento degli eventi estremi, con evidenti ripercussioni sul bilancio comunale. Sono fenomeni legati a grandi precipitazioni e al cambiamento climatico. La risposta dev’essere un piano di prevenzione, e qui serve una forte collaborazione con la Provincia, competente in materia di protezione civile. Il Comune deve comunque fare la sua parte: mappare i territori a rischio, monitorarli e intervenire di conseguenza. Serve un piano sul dissesto idrogeologico, con la mappatura delle aree più vulnerabili e degli interventi prioritari».

 

Come pensate di ridurre il traffico a Trento?
«Secondo i dati del Pums (Piano urbano della mobilità sostenibile), a Trento si registrano 323mila spostamenti in auto al giorno, spesso con veicoli occupati da una sola persona. Parliamo di un flusso che corrisponde a quello di una città da 400mila abitanti. Per affrontare il problema, nel 2023 abbiamo pianificato una serie di azioni per potenziare trasporto pubblico, mobilità ciclabile e sicurezza pedonale. Il Pums prevede una riduzione del traffico auto e uno spostamento modale verso bici e trasporto pubblico. L’obiettivo è quello di aumentare del 14% gli spostamenti sostenibili, riducendo del 20% le emissioni di CO2 rispetto alla situazione attuale».

 

Quali nuove ciclabili verranno realizzate?
«In primis quella verso Mattarello che è in pianura e ben collegata al centro. Si sta anche andando avanti con la progettazione della ciclabile del Bus de Vela: la Provincia ha già stanziato i primi 5 milioni per il tratto fino a Montevideo e poi arriveranno i fondi per il secondo tratto verso la Valle dei Laghi».

 

Realizzerete anche nuovi parcheggi fuori dal centro?
«Sì, alcuni sono già stati inseriti nel Prg durante la precedente legislatura, come in zona Bermax (250 posti), Canova, Pioppeto e Gardolo. Serviranno anche in vista della sospensione della Trento-Malè per i lavori sulla circonvallazione ferroviaria. Ci saranno parcheggi anche a est, ad esempio di fronte a Ingegneria, collegati con l’ascensore panoramico in costruzione, che in 10 minuti porterà in centro. A sud, invece, nella zona ex Italcementi, abbiamo in programma di realizzare un parcheggio multipiano da 1.500 posti collegato alla futura cabinovia per il Bondone».

 

Il tram è un obiettivo?
«Il Consiglio comunale nel 2023 ha approvato un piano strategico che prevede una rete tranviaria che collegherà Trento a Lavis e un’altra da Piazza Dante a Mattarello con un cadenzamento che, nelle ore di punta, sarà ogni 10 minuti. Bisogna tenere conto che, in questo momento, abbiamo il progetto della circonvallazione ferroviaria che ci sta impegnando molto. La nostra provincia ha bisogno di un sistema di trasporto pubblico su ferro, quindi di una rete tranviaria che collega le grandi città trentine al capoluogo. L’obiettivo futuro, lavorando in sinergia con la Provincia, è quello di collegare Trento con Pergine, Rovereto, Mezzolombardo e la Piana Rotaliana con una tranvia a cadenzamento ogni 20 minuti».

 

Da quale città si può prendere esempio sulla tranvia?
«Dal 2010, a Innsbruck, hanno sostituito quattro linee di filobus con quattro linee tranviarie, con risultati straordinari. Innsbruck ha 130mila abitanti, è una città alpina come Trento, non una metropoli».

 

Le zone a 30 all’ora saranno realtà anche a Trento?
«Abbiamo visto i risultati di Bologna: nel primo anno di “Città 30” non ci sono stati morti tra pedoni e ciclisti. È un risultato straordinario. Quindi sì, stiamo lavorando con le circoscrizioni: dopo Gardolo, toccherà alla Clarina, poi a Mattarello, ai Solteri e ad altri quartieri, soprattutto vicino a scuole e aree residenziali».

 

C’è qualcosa da copiare dall’Alto Adige?
«Assolutamente sì. Dal 1° giugno, la Provincia di Bolzano mette a disposizione dei residenti una tessera annuale da 250 euro che consente di utilizzare tutto il trasporto pubblico. L’Alto Adige ha anche un piano provinciale della mobilità sostenibile».

 

Quali proposte porterete alla Provincia?
«Se facciamo sinergia, possiamo affrontare le grandi sfide poste dalla crisi climatica, anche prima del 2050, perché i trasporti pesano per circa un terzo sulle emissioni. La Provincia deve dotarsi di un piano della mobilità sostenibile».