Sanità
venerdì 11 Luglio, 2025
Il dirigente generale della sanità lascia il Trentino per Perugia. Aveva iniziato l’incarico solo nove mesi fa
di Davide Orsato
L'addio di Antonio D'Urso è un fulmine a ciel sereno. La Provincia non risulta essere stata avvisata
Nove mesi. Un tempo brevissimo per una macchina complicata come la sanità trentina: il suo «nuovo» dirigente è durato questo lasso di tempo. Sufficiente perché nasca un bambino, non di certo per una programmazione di lunga durata di un servizio pubblico essenziale. Antonio D’Urso sarà il nuovo direttore generale dell’azienda ospedaliera «Santa Maria della Misericordia di Perugia». Non si può che partire da qui, perché è questa la notizia che arrivata nel pomeriggio di ieri, comunicata dalla giunta regionale dell’Umbria, con tanto di delibera già approvata e controfirmata. Solo che, a quell’ora (erano circa le 17) in Trentino nessuno sapeva ancora nulla. Almeno, non i vertici politici e sanitari. Eppure c’era stata una riunione nella mattinata di ieri, un incontro importante a cui risulta aver partecipato lo stesso D’Urso e l’assessore alla sanità Mario Tonina. E non sarebbe stata detta una parola sull’imminente addio.
«Una grave perdita»
È lo stesso Tonina uno dei pochi a commentare la notizia: «Se è così, cosa che spero di chiarire, si tratterebbe di una grave perdita. Ho provato a contattare il dottor D’Urso ma non ho ancora avuto conferma». A ottobre 2024 quando era stato annunciato l’arrivo di D’Urso, Tonina lo aveva definito un «tassello fondamentale nel processo di riorganizzazione del nostro settore, una figura di elevato profilo».
Progetto a lungo termine
Insomma, c’erano tutte le carte in regola per far sì che D’Urso fosse, per la Provincia di Trento e in termini di risorse umane «un investimento a lungo termine». Una delle prime battaglie del dirigente fu la presa in carico della «questione gettonisti»: la Toscana — da cui D’Urso proveniva, precisamente dall’azienda sanitaria di Arezzo — è una delle poche regioni a non ricorrervi. Proprio sui gettonisti, nelle scorse settimane, c’è stato un parziale passo indietro della Provincia che, dopo aver pesantemente abbassato i tetti dei pagamenti, ha nuovamente aumentato le tariffe.
E adesso?
La procedura di selezione che ha portato all’arrivo di D’Urso in Trentino (al posto di Giancarlo Ruscitti) è durata mesi. La Provincia voleva essere sicura di puntare sul «cavallo giusto». Ora si aprirà, dunque, un nuovo capitolo. Sempre dall’Umbria si apprende che, al posto del direttore che ha appena cessato il suo mandato all’ospedale Santa Maria della Misericordia, ci sarà un incarico «ad interim» fino al 31 agosto. Questo perché si prevede che D’Urso inizierà ad operare a Perugia dal primo settembre. Questo gli permetterebbe di continuare a dirigere la sanità trentina per un mese e mezzo. Poi è tutto da vedere.
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