Sanità
martedì 29 Luglio, 2025
Ictus, aneurismi cerebrali e malformazioni artero-venose: al Santa Chiara arriva un angiografo di ultima generazione per diagnosi precise
di Redazione
Grazie al nuovo apparecchio è possibile acquisire immagini su due piani contemporaneamente

All’ospedale Santa Chiara le emergenze tempo-dipendenti come lo stroke ischemico e le emorragie cerebrali vengono trattate in modo ancora più tempestivo, sicuro ed efficace. Grazie al nuovo angiografo biplano di ultima generazione della Neuroradiologia di Trento. Il nuovo apparecchio, che sostituisce l’angiografo monoplano installato nel 2008, rappresenta un passo avanti fondamentale per la diagnosi e il trattamento delle patologie cerebrovascolari
Il nuovo angiografo – in funzione dai primi giorni di luglio e acquisito grazie ai fondi del PNRR – è stato presentato ufficialmente alla presenza dell’assessore provinciale alla salute Mario Tonina, del direttore generale di Apss Antonio Ferro, del direttore dell’ospedale Santa Chiara Michele Sommavilla, della direttrice del Dipartimento infrastrutture Debora Furlani (in collegamento), del direttore del Servizio ingegneria clinica Alessandro Reolon e del direttore f.f. dell’U.o. di Neuroradiologia Umberto Maria Rozzanigo. Ha partecipato all’evento anche il Presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti.
Grazie al nuovo angiografo biplano è possibile acquisire immagini su due piani contemporaneamente, con vantaggi significativi sia in termini di riduzione delle dosi di radiazioni per pazienti e operatori, sia per la minore quantità di mezzo di contrasto necessario. L’angiografo migliora inoltre la velocità, la precisione diagnostica e l’efficacia delle procedure terapeutiche, in particolare nel trattamento di ictus ischemico, aneurismi cerebrali e malformazioni artero-venose. Il nuovo sistema è dotato di avanzati strumenti di post-elaborazione 3D, software per angiografia rotazionale e roadmap tridimensionale in tempo reale, ideali per la neuroradiologia interventistica. La spesa complessiva per l’apparecchiatura è stata di oltre 910mila euro. Per l’installazione è stato necessario adeguare i locali, con interventi strutturali e impiantistici e la realizzazione di spazi accessori, tra cui una nuova sala risveglio. I lavori, effettuati tra dicembre 2024 e giugno 2025, hanno comportato un ulteriore investimento di 851mila euro, a cui si aggiungono 51mila euro per dotazioni complementari, come un sistema di monitoraggio e un iniettore angiografico. La spesa complessiva è stata di 1.813.987 euro, coperta da fondi PNRR per 1.066.267 euro e da un cofinanziamento della Provincia autonoma di Trento per 747.720 euro.
La neuroradiologia interventistica ha conosciuto negli ultimi dieci anni un vertiginoso progresso grazie anche alla messa a punto di sofisticati dispositivi medici per il trattamento mini-invasivo di patologie che in passato potevano essere curate solo tramite intervento neurochirurgico. L’equipe della Neuroradiologia interventistica, guidata da Umberto Maria Rozzanigo, è composta da altri tre specialisti ed esegue oltre mille procedure all’anno, di cui circa il 15% complesse, con il supporto anestesiologico. Particolarmente rilevanti sono le circa 300 procedure d’emergenza annue, tra cui trombectomie per ictus, trattamenti per politraumi ed emorragie, fondamentali per il funzionamento del Dipartimento di emergenza-urgenza di II livello del Santa Chiara.