domenica 7 Settembre, 2025
Grande successo per Block My mind, l’evento di arrampicata urbana a Trento: 350 partecipanti trasformano il centro in una palestra a cielo aperto
di Massimiliano Moser
Il presidente dell'associazione Dalla Torre: «Con lo sport attivamo la città»

Per una giornata, i palazzi e i muri che compongono la nostra città, si sono trasformati in montagne e pareti da scalare: ben 35 blocchi, 11 zone del centro storico, e 350 iscritti con 60 volontari, pronti a trasformare Trento in una palestra a cielo aperto. «Vedere le persone che si divertono e stanno insieme attraverso l’arrampicata – dice Nicola Dalla Torre, presidente dell’associazione – deve essere il fulcro di questo tipo di attività». Lo scopo è quindi prendersi gli spazi urbani, dandogli una vitalità alternativa, trasformando le piazze e i muri della città. L’associazione sportiva «Block my mind», con il patrocinio del Comune di Trento, ha riportato l’arrampicata urbana nel capoluogo trentino, dopo uno stop di 6 anni. «Dopo 6 anni di inattività ci siamo accorti che mancava qualcosa – dice Dalla Torre – Ridare l’opportunità a tanti bambini e a tanti giovani di arrampicare usando spazi insoliti, come i palazzi del centro storico, per noi è fondamentale. I partecipanti vanno dal professionista, fino a chi non ha mai scalato; si incrociano così varie esperienze, dal più esperto fino al meno esperto, con l’aiuto reciproco. Offriamo uno spazio libero, lungo tutto il centro storico, per tutti i target di età, con la speranza di lasciare nelle persone un ricordo positivo della giornata».
I genitori sono felici di aver trovato uno spazio in città per lo sport outdoor per i loro bambini, che hanno potuto giocare tra di loro, mentre i ragazzi e gli adulti possono praticare l’arrampicata su spazi insoliti.
Il programma
Le attività sono cominciate alla mattina, in Piazza Mostra, dove gli iscritti hanno ricevuto il kit gara, con maglietta Block my mind, i buoni pasto, il bicchiere commemorativo e la mappa dei blocchi. Dalle 12:30 fino alle 17:30 i partecipanti hanno affrontato i blocchi presenti nel centro città, in ordine sparso, per guadagnare più punti possibili. Dopo le 17:30 la piazza ha accolto un momento di festa accompagnato da un aperitivo, prima delle finali delle 19, in cui gli atleti classificati più in alto si sono affrontati nella «finalissima» con delle pareti artificiali in Piazza Mostra. Il tutto si è concluso con una premiazione e la festa finale.
«La parte più impegnativa – ha detto Loredana Berguecio, ragazza del direttivo – È stato organizzare tutto in poco tempo. Vedere la partecipazione della città, e un sacco di gente che arrampica con voglia di mettersi in gioco, è ciò che ci dà più soddisfazione. Gli spazi sono diversi per i vari bambini (slackline e parete apposta per i più piccoli), e poi c’è la gara per i maggiorenni. Io, da appassionata di sport outdoor, apprezzo lo spirito di aggregazione e le comunità che si creano. Finalmente abbiamo portato l’arrampicata in città a Trento; la gente ha voglia di sentirsi coinvolta e parte di un gruppo».
Un evento aperto a tutti
È vero che «Block my mind» è arrampicata urbana, ma questa definizione sarebbe stretta per ciò che ha offerto l’evento: un momento di pausa, di unione, e un gesto di provocazione gentile. Valerio Lo Manno, volontario Block my mind, ha sottolineato l’importanza di conoscere nuova gente, di portare sport di questo tipo verso persone di ogni fascia di età più o meno esperte, e di rendere vive delle zone della città, come piazza Mostra, che spesso sono inutilizzate. Blocchi itineranti, persone di tutte le età, e attimi di condivisione: per partecipare non occorrono particolari abilità tecniche o etichette, conta solo la presenza e la voglia di mettersi in gioco. Uno spazio aperto a tutti quindi, dove chiunque può sentirsi adatto, al proprio posto, e parte della società.
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