Case e affitti

venerdì 22 Agosto, 2025

Giù le prime case, ma gli acquisti immobiliari continuano a salire. L’esperto: «A spingere sono gli affitti brevi, in due settimane si guadagnano 500 euro»

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Parla Marco Gabardi, agente immobiliare: «Trento come Milano, le agenzie faticano ad avere case a disposizione»

Gli acquisti di case di proprietà hanno sorpassato gli affitti ma il fenomeno è già in frenata per via della poca offerta e e dei costi proibitivi. E complice il boom delle locazioni ad uso turistico, oggi non si riesce più a trovare nessuna delle due soluzioni: né la prima casa, né tantomeno l’affitto. A meno che non si sia disposti a sborsare cifre astronomiche.
Ad analizzare la situazione è Marco Gabardi, presidente di Anama Confesercenti del Trentino, l’associazione che rappresenta agenti e mediatori di affari.

 

Presidente Gabardi, tra il 2019 e il 2024 in Trentino sono aumentate le prime case, circa 17mila in più del pre Covid, e sono diminuiti gli affitti, circa 13mila in meno. Come spiega il fenomeno?

«C’è da fare una premessa, gli affitti sono diminuiti, sì, ma perché il mercato si è spostato da quelli ordinari agli affitti brevi. Oggi i trentini o affittano a studenti oppure ai turisti. Sono diminuiti le case a disposizione per chi cercava un affitto a più lungo termine e di conseguenza sono aumentati i prezzi. Per questo motivo, alcuni, vedendo che l’affitto costava grossomodo quanto una rata del canone hanno optato per il mutuo e deciso di comprare casa. Ultimamente però il mercato dei mutui ha avuto delle oscillazioni, è abbastanza altalenante».

 

Infatti il boom degli acquisti di prime case c’è stato nel 2021 e 2022, mentre nell’ultimo anno la tendenza è in calo.
«Il tema della prima casa è sempre legato a chi l’acquista, ossia la cosiddetta Next Gen. un tempo quando c’era un mercato meno caro potevano fare un sacrificio. Poi purtroppo gli stipendi sono rimasti quelli e i valori delle case sono aumentati».

 

E il boom degli affitti brevi, di cui spesso si parla e che anche lei citava, a cosa è dovuto?
«L’affitto breve, rende molto di più. Un tempo l’affitto di una stanza normale si aggirava intorno ai 500 euro al mese, oggi quegli stessi 500 euro con l’affitto ad uso turistico li fai in 2 settimane. Dipende tutto dalla redditività dell’appartamento, investitore prima affittava a famiglia o giovani coppie, ora preferisce fare ciò che gli frutta di più perché non trova vincoli locativi».

 

Alcuni proprietari dicono di preferire l’affitto breve perché hanno paura di trovarsi nella condizione per cui gli in inquilini non pagano ma non possono essere mandati via.
«Anche questa è una motivazione, e per questo si fanno anche contratti transitori o brevi con una durata di un anno (vedi quelli per gli studenti), ma c’è soprattutto il vantaggio del prezzo».

 

Il risultato è che non ci sono case per chi vorrebbe vivere in città.
«Stiamo vivendo la stessa cosa che succede a Milano, con le agenzie che hanno difficoltà ad avere immobili, chi ha immobili li tiene per affittarli a breve termine e crea reddito da quelli. Nel contempo la domanda è molta alta e di conseguenza i prezzi continuano salire. Accade la stessa cosa anche nella vicina Verona».

 

Avrebbe un senso mettere un tetto agli affitti brevi?
«C’è il tema del libero mercato, non credo sia quella la strada, finché il mercato risponde i prezzi continueranno ad aumentare e i proprietari fanno ciò che gli è più conveniente».