il caso

venerdì 31 Ottobre, 2025

Girava video porno con minori: maestra assolta in Appello. «Erano rapporti consenzienti»

di

La docente 48enne di scuola elementare aveva insegnato anche in un istituto di Rovereto. I fatti sino accaduti in un B&b nel centro di Bari

La Corte d’Appello di Bari ha assolto una docente quarantottenne di scuola elementare, che nel luglio del 2024 era stata condannata in primo grado a 7 anni e 3 mesi di reclusione con l’accusa di aver adescato sui social e nelle chat minorenni, con i quali avrebbe avuto rapporti sessuali in un B&b nel centro di Bari, facendosi filmare. «Il fatto non costituisce reato», questa la motivazione della sentenza di assoluzione.

All’epoca dei fatti la donna, che si faceva chiamare «zia Martina», insegnava in una scuola di Rovereto. Finì agli arresti domiciliari nel dicembre del 2021, proprio quando insegnava in Trentino e fu sospesa dall’incarico. L’accusa era riferita a due episodi di produzione di materiale pedopornografico e di una presunta vicenda di corruzione di minorenne. I giovani coinvolti non erano suoi alunni. Le indagini erano partite in seguito alle denunce presentate ai carabinieri dai genitori delle presunte vittime.

I carabinieri erano intervenuti nel B&b scelto per gli incontri e avevano trovato la donna con uno dei ragazzi. La quarantottenne non ha mai nascosto di aver frequentato adolescenti a scopi sessuali, ma ha sempre evidenziato di non aver commesso reati nei loro confronti. In base alle ricostruzioni di allora, la donna avrebbe avuto rapporti sessuali con un quindicenne, mentre un altro ragazzo più giovane li filmava. Con lo stesso minorenne avrebbe girato un ulteriore video durante un rapporto sessuale, questa volta alla presenza di un tredicenne.
Ora, però, è arrivata l’assoluzione. La donna potrà tornare a insegnare. Nei giorni scorsi è stata lei stessa a rendere pubblica la notizia della sua assoluzione su Facebook: «La Corte d’Appello, con questa assoluzione piena, ha voluto ristabilire il valore della giustizia e della legalità, prendendo chiaramente le distanze da una gestione del processo che aveva mostrato gravi criticità — ha scritto — È una decisione che riafferma che a Bari la Giustizia esiste, che i principi della Costituzione e del Giusto Processo non sono parole astratte, ma garanzie concrete per ogni cittadino».