medio oriente
giovedì 12 Ottobre, 2023
Gaza completamente al buio e senz’acqua, l’Iran chiama il mondo islamico
di Sara Alouani
La Striscia di notte illuminata solo dai bombardamenti
Supera i 1.350 morti il bilancio delle vittime palestinesi nella Striscia di gaza a seguito degli attacchi israeliani. Nel dettaglio, le vittime sono 1.354, mentre 6.049 persone sono rimaste ferite nei raid israeliani. In Israele, invece, sono rimaste uccise sinora circa 1.300 persone.
Al momento a Gaza è completamente al buio, da ieri 11 ottobre l’unica centrale elettrica attiva ha esaurito il carburante rimasto e ha smesso di funzionare e 3 impianti idrici su 5 sono fuori servizio a causa dei bombardamenti israeliani. Lo afferma la Croce Rossa internazionale citata dall’agenzia turca Anadolu. «La situazione umanitaria a Gaza è molto preoccupante – viene spiegato ancora – il settore sanitario è sull’orlo del collasso». Il ministro dell’Energia israeliano ha detto che non verranno fornite né elettricità né acqua a Gaza finché le persone rapite da Hamas non saranno liberate.
L’appello dell’Iran
Il presidente iraniano Ebrahim Raeisi e il suo omologo siriano Bashar al-Assad in una conversazione telefonica hanno chiesto la «convergenza e la cooperazione» tra i Paesi musulmani e arabi nel sostenere la causa palestinese. Raisi ha affermato che «i sionisti, contrariamente a tutti i trattati internazionali, hanno completamente assediato Gaza e che anche i falsi rivendicatori dei diritti umani stanno usando doppi standard per sostituire l’oppressore con gli oppressi». Secondo Raisi «oggi, tutti i Paesi islamici e arabi e tutti i popoli del mondo in cerca di libertà devono raggiungere una seria convergenza e cooperazione nel percorso volto a fermare i crimini del regime sionista contro la nazione palestinese oppressa. Di conseguenza – ha affermato ancora – la Repubblica Islamica dell’Iran cercherà di realizzare questo coordinamento il più presto possibile contattando i leader dei Paesi islamici». «Nessun nuovo ordine nella regione darà risultati senza tenere conto dei diritti dei palestinesi», ha concluso Raisi. Il presidente siriano Assad – secondo quanto si legge – ha affermato che oggi la questione più importante è che «tutti i Paesi arabi e islamici debbano concordare una posizione unita e chiara per sostenere i diritti della nazione palestinese e del popolo oppresso di Gaza».
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