cronaca
giovedì 29 Maggio, 2025
Gabriele Agostini è stato scarcerato: «È sollevato». Libero anche Stinghel, mentre Villotti (ex Patrimonio) è ai domiciliari ma ora senza vincoli
di Benedetta Centin
Il collegio di giudici del Tribunale del Riesame ha fatto uscire dal carcere anche i due fratelli del bar «Dolce Vita»

A distanza di 24 ore dalla discussione in aula sulle esigenze cautelari, il tribunale della Libertà ha scarcerato alcuni degli indagati finiti in carcere il 7 maggio scorso, nell’ambito dell’inchiesta «Sciabolata», nome, questo, in riferimento ai video che Gabriele Agostini postava in Rete, in cui appunto apriva bottiglie con una lama. E proprio quest’ultimo, in cella a Bolzano dal giorno del suo 39esimo compleanno, ieri è tornato libero. È accusato di aver riciclato in lingotti d’oro del denaro provento del traffico di cocaina, per gli inquirenti gestiti da suo padre Claudio, e dall’altra di non aver impedito al genitore, nonostante le rimostranze, di spacciare nel locale, il Tower Pub di Andalo, gestito dalla sua società. «Gabriele è sollevato» il commento della sua legale, Elisabetta Pisani, che si è vista accogliere il riesame e che attende le motivazioni. Quanto a Claudio Agostini, 70enne di Andalo, e al primogenito Alessio, ancora reclusi (assistiti dall’avvocato Giuliano Valer), il collegio di giudici, presidente Claudia Miori, scioglierà le riserve nelle prossime ore. Intanto però per la compagna di Claudio, Lilia Vacarciuc, considerata sua complice, sono venute meno tutte le restrizioni, e cioè gli arresti domiciliari e la misura interdittiva. Libera insomma, come disposto dal collegio che ha accolto il riesame proposto dall’avvocato Valer e annullato l’ordinanza del gip del mese scorso.
Villotti ancora a casa
Per quanto riguarda Andrea Villotti, ex presidente di Patrimonio del Trentino, per la Procura «funzionario pubblico stabilmente asservito al potere corruttivo degli Agostini», in merito al bando del Grand Hotel Levico che sarebbe stato confezionato ad hoc per agevolare l’amico Alessio Agostini, l’attenuazione della misura è stata lieve. Il tribunale della Libertà, dopo il Riesame proposto dal suo difensore, Giovanni Rambaldi, ha solo fatto venire meno il divieto di comunicare con altre persone che non siano i familiari conviventi. Gli arresti domiciliari, però, rimangono.
Lo stesso avvocato Rambaldi ha invece ottenuto per Steve Stinghel, intermediario assicurativo di Predaia, l’annullamento dell’ordinanza del gip che lo voleva in carcere. Per l’accusa Agostini senior gli avrebbe dato in circa sei mesi, nel corso del 2023, 260mila euro (gran parte in contanti) perché li investisse in prodotti finanziari. Perché «lavasse» quei «soldi sporchi», presunto provento del traffico di cocaina, e poi li disinvestisse, per usarli. Ma stando ai giudici che ieri hanno disposto l’immediata scarcerazione del professionista, il quadro indiziario non è fondato, riguardo all’ipotesi associativa e al reato fine, il riciclaggio, e non ci sarebbero elementi a provare che quei soldi erano il guadagno dello spaccio.
Liberi i due Zanaj
A lasciare il carcere in cui erano reclusi dal 7 maggio scorso anche i fratelli albanesi Artan e Jetnor Zanaj, che per l’accusa avrebbero impiegato i proventi del traffico di droga – per il quale avevano già patteggiato 22 mesi – per acquistare il locale di via Belenzani «Dolce Vita». Che è ancora sotto sequestro. Riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori le contestazioni della Procura ai due che si erano già visti negare l’attenuazione della misura del carcere dal gip Gianmarco Giua. Sono tornati liberi ieri, dopo il riesame discusso dal loro avvocato Mario Murgo. I giudici devono ancora pronunciarsi comunque sull’istanza di dissequestro del bar.
Riserva su Fravezzi
Attesa anche la decisione dell’ex senatore ed ex sindaco di Dro Vittorio Fravezzi (avvocati Nicola Degaudenz ed Alessandro Meregalli), finito nell’inchiesta «Romeo» su affari e politica. Prima di Pasqua era tornato ai domiciliari, accusato di aver violato la misura interdittiva che gli aveva imposto il giudice a febbraio, quando lo aveva rimesso in libertà.
L'addio
Addio a Silvano Rauzi: era stato presidente della Federazione provinciale degli allevatori
di Redazione
Il presidente della Federazione trentina della Cooperazione, Roberto Simoni: «Ha dedicato la sua esistenza alla valorizzazione dell'agricoltura trentina e alla crescita del sistema cooperativo zootecnico»