Grandi Carnivori
venerdì 7 Novembre, 2025
Fugatti indagato per la morte dell’orso M90: «Decisione legittima, pronto a difendermi davanti al giudice»
di Redazione
Per il presidente della Provincia: «La scelta rientra tra le nostre competenze, con la priorità di tutelare l’incolumità pubblica e garantire la sicurezza del territorio»
«La decisione di procedere con il decreto di rimozione è stata adottata in un quadro di piena legittimità, sulla base degli elementi tecnici e delle competenze attribuite alla Provincia, con l’obiettivo prioritario di tutelare l’incolumità pubblica e garantire la sicurezza del territorio». È la risposta che arriva, a stretto giro dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, dopo la notizia di richiesta di imputazione coatta da parte del gip del tribunale di Trento.
Fugatti conferma di essere pronto a presentarsi dinanzi al Giudice per difendere le proprie posizioni.
L’esemplare era stato abbattuto il 6 febbraio 2024 in una zona della bassa Val di Sole: l’animale è stato identificato mediante l’osservazione del radiocollare e delle marche auricolari. Per la Provincia, «M90 era un animale pericoloso, secondo la scala di problematicità riportata nel Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno sulle Alpi centro-orientali (Pacobace), alla luce della sua eccessiva confidenza e frequentazione di aree urbane e periurbane. Più volte aveva seguito intenzionalmente le persone; episodio culmine il 28 gennaio 2024, quando aveva seguito una coppia di escursionisti per oltre mezzo chilometro lungo una strada forestale nel comune di Mezzana. L’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) aveva confermato la necessità di rimuovere l’orso M90 al più presto».
Il decreto di abbattimento era stato emanato solo nella mattinata di oggi. L’esemplare era l’unico in Trentino a essere munito di radiocollare.