L'analisi

domenica 19 Ottobre, 2025

Fiumi di droga in Trentino, i sequestri crescono dell’80%. Tre overdosi in un anno

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Boom cocaina e uso di crack in Regione. Denunciate 229 persone, 68 per traffico

I casi di cronaca lanciano gli allarmi, a volte rischiando di distorcere la reale dimensione di un fenomeno. Finché non arriva la sentenza dei numeri. E i numeri dicono che, per il Trentino, il fenomeno della droga è tutt’altro che secondario, sia che lo si analizzi sotto le lenti della sicurezza, sia sotto quelle della tutela della salute pubblica. Lo aveva già segnalato, a giugno, la relazione annuale del dipartimento delle politiche antidroga, che si occupa del contrasto agli stupefacenti dal punto di vista sanitario. Lo rimarca ancora di più la relazione della direzione centrale per i servizi antidroga, ufficio del ministero dell’Interno a cui interessa maggiormente la tutela della legalità. Per il Trentino, ma anche per l’Alto Adige (le due province sono analizzate insieme) la relazione si può riassumere in modo tanto breve quanto brutale: le cose stanno peggiorando.
I decessi
I dati fanno riferimento all’anno 2024. Nell’arco di dodici mesi, in regione ci sono stati sette decessi dovuti a overdose, uno in più rispetto all’anno precedente: tre di questi sono avvenuti in provincia di Trento, quattro in provincia di Bolzano. Solo uno è noto alle cronache: quello di una ragazza di 27 anni trovata sotto il cavalcavia di San Lorenzo a luglio 2025. Un secondo decesso, anche questo avvenuto in luogo pubblico, è avvenuto a giugno 2025: un uomo di 36 anni è stato trovato tra alcuni arbusti in via della Pontara.
I sequestri
Ma è sull’attività di repressione, che poi è il focus principale del rapporto, che si vedono le differenze maggiori con il 2023. Nello scorso anno, in Trentino, sono stati sequestrati 185 chili di droga, altri 219 a Bolzano. Un totale, a livello regionale, di 404 chili, quasi il doppio (82%) rispetto all’anno scorso. A fare la differenza, soprattutto per l’Alto Adige, è stato l’hashish, con sequestri per 165 chili (95 in Trentino). Ma, proprio in provincia di Trento, è stata la cocaina a spingere i numeri: nel 2024 ne è stata sequestrata più
di un quintale: 111,7 chili, con un aumento di quasi l’81% rispetto allo scorso anno. Di questi, settanta sono stati individuati durante un’operazione della polizia stradale su un camion proveniente dall’Olanda intercettato in A22.
Le denunce
Non una vicenda necessariamente trentina, si potrebbe obiettare. Forse. Ma il trend votato all’aumento lo si nota anche nelle denunce dei reati correlati agli stupefacenti. Solo in Trentino sono state 297, praticamente cinque ogni settimana. Di queste 229 sono per l’articolo 73 della legge contro gli stupefacenti: è lo «spaccio» classico, l’aumento a livello regionale è del 15,75%. Ma è sulle denunce ex articolo 74, ben più gravi,, quello di traffico in associazione, che si nota l’aumento maggiore: sono 68 e sono tutte in Trentino (nemmeno un caso in provincia di Bolzano), con un aumento del 134% rispetto alle 29 del 2023. Anche in questo caso a fare la differenza è, in particolare, un’operazione: quella condotta dalla Finanza a maggio 2024, con 38 arresti in un solo giorno. Tra i denunciati, 119 sono italiani e 178 stranieri. Tra questi ultimi, la nazionalità prevalente è quella tunisina.
Eroina e marijuana
Se, da un lato, sono aumentati i sequestri di quasi tutte le tipologie di droga, c’è stato un calo a livello regionale per quanto riguarda l’eroina (su numeri comunque molto più piccoli: a Trento sequestrati «solo» 7 grammi) e soprattutto, per quanto riguarda la marijuana, di cui sono stati sequestrati, in Trentino, 14,32 chili e 122 piante. Quasi tutti concentrati a Bolzano i sequestri (1,26 chili) di droghe sintetiche, l’anno scorso quasi non pervenute.
Il crack
L’aumento dei sequestri di cocaina è stato segnalato in quasi tutte le regioni. Il rapporto ipotizza una spiegazione: viene usata per produrre il crack. Del resto, già nei mesi scorsi, il Serd di Trento aveva segnalato un aumento degli assuntori di questa sostanza. «L’ Europa — si legge nel rapporto — sta assistendo a un complesso cambiamento nel consumo di cocaina crack, caratterizzato da hotspot di consumo locali tra comunità emarginate». Una «rete» insomma, che ne aumenterebbe la diffusione. «Anche sul territorio nazionale — prosegue il rapporto — si registra, negli ultimi anni, una tendenza all’aumento. La serie storica evidenzia che i minorenni arrestati per lo spaccio di questa sostanza nel 2024 sono aumentati dell’87,23% rispetto al 2023». Una nuova «droga dei poveri», consumata prevalentemente nelle periferie a maggior rischio di emarginazione.