I dati
domenica 3 Agosto, 2025
Estate: un milione di passeggeri sugli impianti. Val di Fassa e Campiglio le mete più ambite
di Simone Casciano
L'identikit dei visitatori: italiani in famiglia alla ricerca di passeggiate dolci, generalmente più attiva la vacanza dei turisti stranieri

Il boom della montagna estiva passa anche dagli impianti. La crescita dei turisti nelle «terre alte» dopo il Covid è stato certificato da vari indicatori. Un aumento che si nota anche dai dati degli impianti a fune: mettendo insieme i primi ingressi dei principali impianti del Trentino si arriva facilmente a un milione di visitatori nel 2024. E la stagione attuale è partita con un’ulteriore crescita importante di giugno in tutte le località, temperata però da un luglio piovoso che ha inevitabilmente peggiorato i numeri delle stazioni.
I dati
Il calcolo di visitatori sugli impianti del Trentino arriva per deduzione. Prima una premessa di metodo: se per l’inverno si tende a guardare di più al dato dei passaggi per l’estate è più interessante quello relativo ai primi ingressi. Questo perché d’inverno gli sciatori salgono più volte sull’impianto, mentre gli escursionisti di solito lo prendono solo per salire a monte o scendere a valle. Mettendo insieme i dati comunicati dai vari impianti, per l’estate 2024, si arriva a circa 700mila primi ingressi. A questo dato però va aggiunto il grande bacino della Val di Fassa, forse il più attrattivo d’estate con la sua proposta che spazia dal Catinaccio, al Gruppo del Sella e al Pordoi, in crescita costante post covid con un +6% del 2022 sul 2021, e poi il Latemar, l’anno scorso interessato da lavori, e altri impianti più piccoli. Facile quindi calcolare che il totale dei primi ingressi abbia superato il milione.
La crescita
I primi mesi dell’estate 2025 poi parlano di un movimento in salute e tutt’ora in crescita. «A giugno di quest’anno eravamo in crescita del 20%, aiutati anche da un meteo molto favorevole – osserva Ruggero Ghezzi, direttore del Consorzio Paganella Ski – Il tempo piovoso di luglio invece ci ha inevitabilmente penalizzati». «Quest’anno abbiamo aperto prima alcuni impianti e questo ci ha premiato – spiega Alice Dellantonio del Consorzio Alpe Lusia e San Pellegrino – Al Col Margherita siamo sopra dell’8%, del 6% all’Alpe Lusia. In generale la stagione sta andando bene, qui non abbiamo problemi di overtourism e chi arriva si può godere la montagna con la sua quiete, immergendosi nella natura, senza file o masse».
Una montagna, tanti turisti
L’estate è diventata sempre di più una stagione di riferimento per località e impianti che via via si stanno affinando per proporre un’offerta differenziata a una clientela a sua volta differente per tipologia. «Qui abbiamo tre tipologie differenti di visitatori – spiega Bruno Felicetti, direttore delle Funivie Campiglio – Ci sono le famiglie, che sono in forte crescita, poi abbiamo gli escursionisti “soft-outdoor” che cercano il giro ma che non sia troppo faticoso e infine ci sono gli escursionisti che vanno di rifugio in rifugio, ma sono una nicchia». «In Paganella negli ultimi anni ci siamo specializzati sui ciclisti – racconta Ghezzi – Con un bike park forte di 80 chilometri di percorsi. Però il nostro primo target rimangono le famiglie, che sono l’80% dei primi ingressi. Per loro quest’anno abbiamo realizzato un percorso da Dosson a Gaggia, chiamato “Mega Bugs”. 2,5 chilometri in cui incontrare 8 stazioni con sculture in legno giganti degli insetti del territorio. Un modo per coinvolgere ed educare». «Al Lusia continuiamo ad investire – dice Dellantonio – Abbiamo aperto una nuova area cani e lavorato alla reti dei sentieri. L’alpe è scelta particolarmente dalle famiglie e abbiamo sviluppato un’offerta dedicata a loro. Non mancano però anche gli escursionisti, che sono particolarmente presente a San Pellegrino, specie quelli stranieri, perché fanno l’alta via numero 2». Quando si parla di impianti alle Pale di San Martino si parla di Rosetta, Tognola e Colbricon. «Il collegamento Rosetta è meta paesaggistica e alpinistica – spiega Valeria Ghezzi Responsabile del comprensorio e presidente nazionale dell’associazione impianti a fune – Scelta quindi sia da chi parte per escursioni importanti, penso ad esempio al “Palaronda” sia per chi vuole ammirare il paesaggio e godersi l’offerta gastronomica. Tognola è invece una meta dedicata alle famiglie. Sul Colbricon abbiamo invece 5 bike park pensati per ciclisti. Certo devo dire che d’estate quelli che vogliono camminare poco sono sempre di più». «In Val di Fassa abbiamo la fortuna di poter accontentare tutte le tipologie di turismo – spiega Elisa Maccagni, presidente consorzio impianti Val di Fassa e Carezza – Il Catinaccio e il Gruppo del Sella sono mete ambite per escursioni, arrampicata e parapendio. Poi abbiamo zone come Ciampac e Buffaure specializzate nell’offerta per le famiglie, con sentieri didattici e parchi tematici realizzati in armonia con l’ambiente naturale. In alta valle ci sono i parchi dedicati alla bici, riusciamo a soddisfare tutte le necessità».