meteo
martedì 10 Giugno, 2025
Estate rovente e con poca pioggia: la prima fiammata è stata questa settimana
di Davide Orsato
I modelli di previsione annunciano la crescita delle temperature medie. Giovannini (Unitn): «Il trend non si invertirà nei prossimi mesi»

E pensare che qualche giorno fa, durante un parentesi fresca e piovosa nel pieno del mese di maggio, qualche oracolo «internettiano» si era spinto a dire che quella in arrivo sarebbe stata un’estate fresca. Anzi, un anno «senza estate», magari come quella del 1816, quando in Europa, per effetto delle polveri del vulcano Tambora, si registrò una temperatura tra i due e i quattro gradi sotto media già di per sé molto fredda.
Fantaclimatologia. Smentita, nel frattempo, dalle previsioni reali, ossia le stagionali uscite in questi giorni. Che, tanto per cambiare, vedono un’estate sì «sopra le righe», ma per il caldo, con temperature di almeno un grado di media (spalmato su tre mesi, quindi con possibilità di ondate africane molto intense). A sostenerlo sono gli ultimi aggiornamenti delle previsioni stagionali, emesse, tra gli altri, dal centro europeo Ecmwf, che ha sede a Bologna e che è considerato il più affidabile su scala continentale.
Mediterraneo bollente
Ma cosa dicono nel dettaglio le stagionali? Lo spiega Lorenzo Giovannini, docente di Fisica e modelli dell’atmosfera all’università di Trento. «La premessa che va sempre fatta in questi casi — è che questi modelli vanno letti con prudenza: non si può pretendere di sapere, grazie a essi, il tempo che farà in Trentino ad agosto. Esprimono una tendenza e la fanno con una certo grado di verificabilità. Le ultime emissioni parlano di una marcata anomalia sul bacino del Mediterraneo. Dunque, se andrà così, farà più caldo della norma, ma più al Sud rispetto al Nord. Per quanto riguarda la nostra area geografica, Nord Est e Trentino in particolare, dobbiamo aspettarci, oltre al caldo, precipitazioni nella norma o lievemente sotto. Sarebbe una piccola inversione di tendenza rispetto a un inizio anno che, invece, è iniziato sotto il segno delle precipitazioni abbondanti, anche se non eccezionali. Va detto, però, che questa previsione è in linea con la tendenza degli ultimi anni, in cui pesa non poco il riscaldamento globale. Per il resto, non c’è nessun fattore climatico anomalo che possa deporre per un lungo periodo sopra le medie».
Prima fiammata in arrivo
Le previsioni stagionali non indicano una temperatura precisa ma la possibilità di superare un certo percentile. Il «segnale», per quanto riguarda l’Italia del Nord è più forte per la seconda parte dell’estate, luglio e agosto, rispetto alla prima. Ma già questa settimana abbiamo fatto i conti con la prima «fiammata» stagionale dovuta all’espansione dell’anticiclone africano. Per quanto riguarda i fondovalle trentini, con particolare riferimento alle città di Trento e Rovereto, tra venerdì e sabato si sono toccate massime superiori ai 33 gradi.
La sofferenza dei ghiacciai
Altro capitolo riguarda la situazione in quota. Sempre in questo settimana si attendeva lo zero termico oltre i 4000 metri di quota. Il che significa che tutti i ghiacciai del Trentino andranno oltre il punto di fusione. La situazione non è delle migliori perché, sottolinea sempre il professor Giovannini: «Pur avendo piovuto, la copertura della neve è sotto la media». A confermare il quadro sono i gestori di malga Pradidali, a quasi 2.300 metri di quota ai piedi delle Pale di San Martino. «Già lo scorso anno — hanno fatto sapere in un post su Facebook — abbiamo dovuto razionare l’acqua, quest’anno le prime esplorazioni (il rifugio aprirà a metà mese, ndr) rilevano una presenza di neve inferiore. Sarà un’estate difficile dal punto di vista della risorsa idrica».