solidarietà

venerdì 25 Luglio, 2025

Domenica alle 22 sirene e campane per Gaza all’unisono a Trento, Rovereto e Riva

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L’appello rivolto a istituzioni e cittadini: «Siamo impotenti solo se restiamo muti davanti allo scandalo della fame usata come arma di sterminio. Facciamo più chiasso possibile nelle piazze e nelle spiagge»

Domenica 27 luglio, alle ore 22, le sirene del Comune di Trento e del Comune di Rovereto e la campana civica del Comune di Riva del Garda suoneranno all’unisono. Le tre amministrazioni comunali, insieme a tanti altri municipi italiani, aderiscono infatti all’iniziativa nazionale “Gaza muore di fame: disertiamo il silenzio”, proposta da Paola Caridi, Claudia Durastanti, Micaela Frulli, Tomaso Montanari, Francesco Pallante ed Evelina Santangelo. L’appello è stato rilanciato a livello locale da Donne in Nero di Rovereto e dal Centro Pace, Ecologia e Diritti di Rovereto.

L’idea degli organizzatori è quella di mobilitare tutta la penisola, da Trapani a Bolzano, per “unire le nostre sirene e le nostre campane alle sirene delle ambulanze di Gaza” mentre “Israele prepara una terra finalmente davvero senza popolo. Affamando, assetando, bombardando” e “i governi del cosiddetto mondo libero stanno con Israele. Con il carnefice, non con la vittima”. Compreso il Governo italiano, che “continua a sostenere Israele: impedendo la sospensione dell’accordo con l’Unione europea; continuando a vendergli armi; coprendolo in ogni modo”.

Da qui parte dunque l’invito: “Domenica 27 luglio, alle 22, facciamo suonare a distesa le campane dei palazzi comunali, quelle delle chiese, e ogni sirena possibile: ambulanze, navi, barche, porti”, è l’esortazione contenuto nell’appello. “Suoniamo ogni fischietto, battiamo le pentole. Facciamo più rumore, più chiasso, più fracasso possibile. Facciamolo insieme: nelle piazze e sulle spiagge. Facciamolo sui balconi e alle finestre. Facciamolo sui social. Facciamolo dappertutto”.

Si legge ancora nell’appello: “Ci sentiamo impotenti di fronte all’enormità di quel grande campo di concentramento in cui Israele ha trasformato Gaza. Lo saremo davvero solo se rimarremo muti di fronte allo scandalo della fame usata come arma di sterminio di massa. Ma noi non rimarremo in silenzio, mentre la gente di Gaza viene sterminata”.

 

Di seguito, il testo integrale dell’appello

Gaza muore di fame: il genocidio entra nella fase finale, e Israele prepara così una terra finalmente davvero senza popolo. Affamando, assetando, bombardando.

A Gaza suonano le sirene delle ambulanze, che danno voce ai condannati a morte per fame e bombe. Quelle sirene dicono al mondo che non c’è più tempo.

Non possono fare altro, a Gaza: perché i governi del cosiddetto “mondo libero” stanno con Israele. Con il carnefice, non con la vittima. Anche il nostro governo continua a sostenere Israele: impedendo la sospensione dell’accordo con l’Unione europea; continuando a vendergli armi; coprendolo in ogni modo. Il nostro governo ha le mani sporche di sangue.

Ebbene, noi vogliamo rompere questo mostruoso muro di silenzio.

Vogliamo fracassarlo, e liberare la verità.

Vogliamo disertare questo silenzio di morte.

Vogliamo unire le nostre sirene e le nostre campane alle sirene delle ambulanze di Gaza.

Domenica 27 luglio, alle 22, facciamo suonare a distesa le campane dei palazzi comunali, quelle delle chiese, e ogni sirena possibile: ambulanze, navi, barche, porti. Suoniamo ogni fischietto, battiamo le pentole. Facciamo più rumore, più chiasso, più fracasso possibile. Facciamolo insieme: nelle piazze e sulle spiagge. Facciamolo sui balconi e alle finestre. Facciamolo sui social. Facciamolo dappertutto.

 

Che ci sentano fino a Gaza: perché sappiano di non essere soli. Che ci sentano nei palazzi del potere italiano: perché lì sappiano, invece, che sono soli; e che la verità ha il potere di fracassare il silenzio dei complici e dei vili.

Ci sentiamo impotenti di fronte all’enormità di quel grande campo di concentramento in cui Israele ha trasformato Gaza.

Lo saremo davvero solo se rimarremo muti di fronte allo scandalo della fame usata come arma di sterminio di massa: ma noi, il popolo dei sudari, delle luci, delle sanzioni popolari, non ci fermiamo.

Non rimarremo in silenzio, mentre la gente di Gaza viene sterminata.

 

Ultimo giorno di Gaza

 

(Paola Caridi, Claudia Durastanti, Micaela Frulli, Tomaso Montanari, Francesco Pallante, Evelina Santangelo)