Il caso
domenica 15 Dicembre, 2024
Dito mozzato alla tutor per colpa di una bravata: due ragazzi ai lavori socialmente utili
di Benedetta Centin
Spetterà al servizio sociale minorile elaborare il programma per i due, che dovrebbero anche offrire un risarcimento alla donna
Agosto 2023, vacanza studio all’estero, in Inghilterra, nella città balneare di Brighton. Due studenti di Trento, allora di 16 e 17 anni, scherzano tra di loro, si rincorrono, giocano usando una porta. E proprio su quella porta ha stretto la presa la loro tutor, con l’intento di farli smettere. Di fermarli. Ma così facendo l’accompagnatrice ha finito per perdere una parte di falange del mignolo sinistro. «Stavamo facendo entrambi resistenza quando la porta si è chiusa, ma è stato accidentale» la spiegazione. Un gioco stupido che ha fatto finire i due ragazzi a processo, davanti al tribunale dei minori di Trento, per rispondere di lesioni gravi nei confronti dell’insegnante trentina di una decina di anni più grande di loro. La quale non ha più il dito mozzato (portata subito in ospedale, i medici inglesi hanno provveduto a riattaccarle la parte di falange in sala operatoria), ma soffre comunque di un indebolimento permanente. Parte offesa, una volta rientrata a Trento dal programma di mobilità all’estero promosso per gli studenti dalla Provincia autonoma, la donna ha provveduto a formalizzare denuncia. Lamentando danni permanenti, spiegando come i due giovani si erano per giunta messi a ridere dopo che la porta si era chiusa schiacciando nella cerniera il suo mignolo, rimasto poi parzialmente amputato. L’avrebbero derisa invece che preoccuparsi di lei, soccorrerla e scusarsi.
Ora, per quell’episodio entrambi i ragazzi provvederanno a pagare il conto con la giustizia facendo lavori di pubblica utilità per una trentina di ore almeno. Attraverso i legali nominati dai loro genitori, hanno infatti chiesto e ottenuto dal giudice del tribunale dei minori di essere ammessi a un programma di messa alla prova, quindi di giustizia riparativa, che prevede la sospensione del processo e l’affidamento ai servizi sociali. Il collegio, in sede di udienza preliminare, ha dato loro il via libera. Spetterà al servizio sociale minorile elaborare il programma per i due, che dovrebbero anche offrire un risarcimento all’ex tutor. Un ragazzo, che si è dimostrato pentito e ha chiesto scusa alla donna, vorrebbe poter prestare la propria opera a contatto con gli animali; l’amico invece, che a detta del giudice non avrebbe invece dimostrato empatia, dovrà svolgere servizio in ambienti ospedalieri, strutture assistenziali o case di riposo.
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